La Treccani “accontenta” la Boldrini: notaia, medica, soldata, chirurga nel vocabolario
Architetta, notaia, medica, soldata, chirurga. La Treccani si piega al politicamente corretto. E fa felice la Boldrini. Presenta il primo “Dizionario della lingua italiana” che lemmatizza anche le forme femminili di nomi e aggettivi tradizionalmente registrati solo al maschile. Abbandona così il “vocabolariese”, per fare la “cronaca” di una lingua in continua evoluzione. Anche se alcune parole diventano effettivamente ridicole e il tutto sembra una forzatura dettata dall’esigenza di adeguarsi alla follia ideologica della sinistra,
La Treccani mette anche gli aggettivi al femminile
Nella storia plurisecolare della lessicografia italiana, quello di Treccani sarà il primo vocabolario a non presentare le voci privilegiando il genere maschile. La chiamano “rivoluzione” che riflette – a loro dire – l’urgenza di un cambiamento che promuova l’inclusività e la parità di genere. Cercando il significato di un aggettivo come “bello” o ‘”adatto” troveremo quindi lemmatizzata, ovvero registrata e quindi visualizzata in grassetto, anche la sua forma femminile, seguendo sempre l’ordine alfabetico; bella, bello; adatta, adatto. E per la prima volta vedremo registrati dei nomi identificativi di professioni quali notaia, chirurga, medica, soldata. .
Si riducono le abbreviazioni
Sono state, inoltre, ridotte il più possibile sia le abbreviazioni (nessuno legge mai la lista che le spiega, e spesso vengono reinterpretate in modo fantasioso)-. Ma anche le marche d’uso (che in molti casi sono frutto di una valutazione personale del lessicografo. Capita spesso, per esempio, che una voce o un’accezione che un dizionario qualifica come lett., cioè letteraria, in un altro sia giudicata disus., cioè disusata).
Niente più circuiti lessicografici
Non ci sono più i i cortocircuiti lessicografici, evitando di obbligare lettori e lettrici a rimbalzare da una voce all’altra, in una catena di rinvii che creano spirali senza fine. Nel “Dizionario dell’italiano Treccani” le spiegazioni di una parola sono sempre autosufficienti. E chi legge non è costretto, per comprenderle, a cercare il significato di un’altra parola presente nella spiegazione stessa.
Riscrivere le voci grammaticali
Grande spazio alla grammatica. Da una parte sono state riscritte tutte le voci grammaticali, ricordando che la norma non è stabilita una volta per sempre. Dall’altra molte voci si chiudono con altrettante note d’uso evidenziate in rosa nelle quali sono risolti i dubbi grammaticali più comuni legati a una determinata parola. Così, per esempio, chi consulti le voci “latte”, “psicologo” o “vicino” e si chieda se si può dire i “latti” al plurale, se la parola psicologo richieda l’articolo “il” o l’articolo “lo'” e infine se sia meglio dire o scrivere “vicino casa” o “vicino a casa” troverà una risposta per ciascuno di questi dubbi.
I volumi della collezione Treccani
Il Dizionario dell’italiano è uno dei tre volumi che compongono la nuova collezione del Vocabolario Treccani. Ad esso si affiancano il “Dizionario storico-etimologico”, che riprende e sviluppa la presenza costante delle etimologie nella storia della Treccani e la “Storia dell’italiano per immagini”. È un inedito e originale racconto della storia dell’italiano, non solo attraverso le parole ma anche attraverso le immagini. La selezione di tutti i contenuti è stata guidata dall’intento di associare a brani meno conosciuti di autori noti. E talvolta anche di autori meno noti ma più adatti a suscitare l’interesse e la curiosità dei lettori, particolari insoliti di opere di artisti minori, di frontespizi rari, di quadri conservati in collezioni private, alcuni dei quali mai visti prima.