L’allarme di Orsini: “L’annessione dei territori alla Russia giustifica l’uso dell’arma nucleare”
“L’annessione di territori alla Russia giustificherebbe l’uso dell’arma nucleare, che secondo la dottrina russa può essere utilizzata per difendere il territorio nazionale”. Sono le parole del professor Alessandro Orsini, a Cartabianca, sugli sviluppi nella guerra tra Ucraina e Russia con i referendum indetti da Mosca per l’annessione di territori ucraini. Nelle prossime ore, il presidente russo Vladimir Putin dovrebbe tenere un discorso proprio in relazione ai referendum.
“La mossa di Putin è anomala, perché nel Donetsk si continua a combattere. Nelle ultime ore l’Ucraina è riuscita a perforare leggermente il Luhansk, che da luglio era sotto il controllo completo della Russia”, dice il docente di sociologia del terrorismo internazionale.
“Putin in condizione disperata, Russia pronta all’escalation nucleare”
“Vladimir Putin, posto in una condizione disperata, prenderebbe in seria considerazione l’ipotesi di ricorrere all’arma nucleare e le ultime parole del presidente degli Stati Uniti, Biden, lo confermano. La Russia, dalla documentazione disponibile, prende in considerazione la possibilità di usare l’arma nucleare contro la Nato dal 1999”, aggiunge. “La Russia è disposta ad andare all’escalation, perché sa che per avere ragione dell’Ucraina deve risolvere il problema con la Nato”. I referendum “sono un messaggio indirizzato a Germania, Francia, Italia. Putin non deve spaventare l’Ucraina”.
Troppo precipitosa la ritirata russa nell’oblast di Kharkiv, troppo strani i segnali che arrivano dai territori delle autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Lugansk. “Il sospetto, anzi, la paura è che i russi si stiano preparando ad utilizzare bombe tattiche nucleari“, ha detto alla ‘Dire’ un ex ufficiale dell’aeronautica francese, oggi impegnato nel monitoraggio del conflitto in uno dei tanti think tank che utilizzano un mix di informatori sul campo e strumenti open source per verificare le informazioni ufficiali diffuse da entrambi gli schieramenti.
“Era stata troppo precipitosa la ritirata russa”
Ad alimentare i sospetti degli esperti sono le notizie che arrivano dalle autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Lugansk. “Pushilin, leader della Repubblica di Donetsk, sembrerebbe essere in fuga da ieri. Lo stesso sta avvenendo nel Lugansk. Le immagini satellitari mostrano code chilometriche al confine con la Russia. Stanno evacuando tutto il Donbass. Ma i progressi degli ucraini sul campo non sembrano giustificare una fuga di tali dimensioni“.
Ed è proprio questa la principale paura degli esperti. “Le armi nucleari tattiche sono progettate per essere usate sul campo di battaglia, scatenando delle piccole esplosioni nucleari, comunque altamente radioattive. I russi hanno già minacciato di usarle, e le notizie che arrivano dal campo ci portano a considerare seriamente questa possibilità. Putin non accetterà un’umiliazione di questa portata senza reagire“