L’autogol di Di Maio su Meloni: «Vuole abolire il reddito di cittadinanza, meglio che a Napoli non venga»
Si risolve in un autogol il tentativo di Luigi Di Maio di presentare Giorgia Meloni come nemica del Sud. In visita elettorale a Napoli, il ministro degli Esteri ha sostenuto che è meglio che la leader di FdI «non si faccia vedere proprio» in città, perché non solo vorrebbe, secondo lui, «togliere i soldi al Sud», ma – udite, udite – «vuole abolire il reddito di cittadinanza». Un’argomentazione che, ha ricordato il responsabile regionale di FdI, Antonio Iannone, ricorda a tutti che il leader di Impegno Civico «incarna il peggio della classe politica meridionale della Prima Repubblica, quella che ha ragionato sempre e soltanto in termini di assistenzialismo».
L’autogol di Di Maio su Meloni: «Vuole togliere il reddito di cittadinanza»
Secondo Di Maio, «è logico che (Meloni, ndr) non si fa vedere proprio, ed è meglio che non si fa vedere proprio, perché una che vuole abolire il reddito di cittadinanza e vuole togliere soldi al Sud ed è alleata di quelli che vogliono portare i ministeri al Nord è meglio che da queste parti evita proprio di venire». Affermazioni per le quali «ci vuole davvero una gran bella faccia tosta», ha commentato Iannone, sottolineando che «chi, invece, non dovrebbe farsi vedere è proprio Luigi Di Maio e basterebbe dare uno sguardo alla sua deficitaria esperienza da ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro per rendersene conto».
Iannone: «È fermo all’assistenzialismo. Roba da Prima Repubblica»
«Con lui – ha proseguito il senatore di FdI – le aziende in crisi hanno definitivamente chiuso i battenti. Di Maio ricorda la vertenza Whirlpool? Una delle tante dove i lavoratori sono stati abbandonati a loro stessi dopo tante promesse». «Di Maio – ha quindi aggiunto Iannone – incarna il peggio della classe politica meridionale della Prima Repubblica, quella che ha ragionato sempre e soltanto in termini di assistenzialismo, tenendo il Sud in una condizione di disagio e di arretratezza per farne un costante serbatoio di voti. Questo spiega la sua pervicacia nel difendere il reddito di cittadinanza, uno strumento che non ha portato lavoro, come avrebbe dovuto, ma soltanto l’ennesima elemosina di Stato di cui hanno approfittato criminali e disonesti. Sono sicuro – ha concluso il senatore dei FdI – che i napoletani sapranno scegliere, rispedendo a casa Di Maio».