Letta mette d’accordo tutti: «Fa solo errori». E Renzi infierisce: «Sembra un agente della Meloni»
In una campagna elettorale infuocata, in cui schieramenti e partiti se ne dicono di santa ragione sembra esserci un solo tema che mette d’accordo tutti: gli errori di Enrico Letta. Così eclatanti, così marchiani che sono diventati a loro volta oggetto di dibattito politico e che oggi portano Matteo Renzi a sostenere che «Letta è il miglior alleato della Meloni».
Il fallimento della strategia della paura
Benché un tantino riduttiva per la leader di FdI, la battuta ha una sua efficacia nel mettere in evidenza come, a partire dal tentativo di demonizzare l’avversario, il Pd abbia messo in campo una pessima strategia. E, sebbene non ci siano più i sondaggi a certificarlo, se ne continui ad avere conferma. «Un pezzo di sinistra ha la brutta abitudine di pensare che le elezioni si vincano evocando la paura», ha sottolineato Renzi, in un’intervista al Giornale, ricordando però oltre al fallimento dell’allarme fascismo, dunque della campagna contro, anche il fallimento di quella propositiva.
Ma anche con le proposte non va meglio…
Anche per questo Letta, ha sottolineato il leader di Italia Viva, «è il migliore alleato della Meloni: ha aperto la campagna elettorale chiedendo di aumentare le tasse, per dirne una. Si è alleato con Fratoianni e Bonelli che sono contro la proprietà privata, i rigassificatori, le infrastrutture. Fra poco proporranno di sequestrare tutte le automobili perché inquinano. Fanno la battaglia per l’abolizione dei jet privati mascherando la lotta di classe con l’ambientalismo, ma l’ambiente si difende con il nucleare pulito, non con i no a tutto. Ho provato a portare il Pd a parlare al centro, ma evidentemente – ha commentato Renzi – puoi togliere la sinistra radicale dal Pd, ma non l’amore di un certo Pd per la sinistra radicale».
Renzi infierisce su Letta: «Sembra un agente infiltrato della Meloni»
E, ancora, il segretario dem «ha sbagliato tutto. Ha sbagliato alleanze, ha sbagliato coalizione, ha sbagliato sul Jobs Act. Si è preso in carica Di Maio e Fratoianni e ha lasciato fuori noi: la certezza matematica di perdere collegi. Ormai l’unica spiegazione possibile è che Letta sia un agente infiltrato della Meloni, altrimenti non si spiega». Meloni che, per inciso, per Renzi non è affatto «un pericolo per la democrazia», perché lui, a domanda specifica, si colloca non con il socialista Timmermans, secondo il quale la destra italiana fa paura, ma con la socialdemocratica Sanna Marin per la quale gli italiani sono liberi di votare chi vogliono. «Sto con lei», ha chiarito Renzi.
Il segretario dem mette d’accordo tutti: un errore dopo l’altro
Sempre oggi, ma sul Fatto Quotidiano, è stata Paolo Taverna a dire che «il Pd deve chiarirsi le idee» e che, anche se lei non condivide niente delle posizioni di Meloni, «non condivide l’approccio» dei dem secondo il quale la leader di FdI rappresenterebbe un rischio per la stabilità democratica del Paese. Si dirà, il M5S è un tantino risentito con il Pd per la faccenda delle alleanze, che infatti indica come il loro «principale errore», e sui rapporti tra Renzi e Letta non vale neanche la pensa soffermarsi. Ma che dire allora di uno come Emiliano, il governatore Pd della Puglia che pure ha imputato al segretario strategie sbagliate? E di Cacciari che ha parlato della sua strategia come di «una catastrofe politica?». E dei numerosi commentatori politici, non certo simpatizzanti per Meloni, che al riguardo si esprimono da settimane?
Sul patriarcato l’ultimo assist di Letta a Meloni
Ma Letta insiste, e non c’è giorno che offra assist. L’ultimo, clamoroso, quello di questi giorni sulla questione femminile. «Chi dice tre parole – Dio, patria, famiglia – ne intende una sola: patriarcato. Meloni guida FdI perché non contesta, ma esalta un modello maschilista e reazionario di società. Femminile non significa femminista», ha cinguettato Letta. «Cresciuta in una famiglia matriarcale, presidente di un partito tra omologhi quasi tutti uomini, ho sempre deciso io della mia vita. E io vorrei una società patriarcale? Ma questi testi li scrivi tu? Perché o hai perso il senso della misura o stai pagando qualcuno che ti detesta», ha replicato Meloni, dando voce a un dubbio che, ormai, sembra appartenere a tutti.