Liliana Segre presiederà la prima seduta del Senato in attesa del nuovo Parlamento, Rosato la Camera
La prossima seduta del nuovo Senato sarà presieduta da Liliana Segre. Un ruolo provvisorio che chiamerà la senatrice a vita a ricoprire la carica di presidente di una delle due Camere fino all’insediamento del nuovo assetto di governo. E’ già partito il countdown per la prima seduta del nuovo Parlamento: l’appuntamento è fissato per il 13 ottobre, ma già dal 10 deputati e senatori, soprattutto quelli eletti per la prima volta, varcheranno i portoni dei due palazzi per l’adempimento delle incombenze burocratiche: dalla foto per il tesserino parlamentare all’assegnazione dell’account personale e della mail.
Liliana Segre presiederà la prima seduta del Senato. Doveva toccare a Napolitano
Sarà una sorta di “prima volta”, segnata da una novità assoluta: a occupare gli scranni dei due emicicli ci saranno 345 deputati e senatori in meno, conseguenza della riforma costituzionale targata M5S che ha tagliato il numero degli eletti: da 630 a 400 a Montecitorio, da 315 a 200 a palazzo Madama. Secondo il regolamento parlamentare spetterebbe al più anziano, Giorgio Napolitano, a dirigere i lavori a Palazzo Madama, come ricorda Repubblica. Ma per le condizioni di salute dell’ex Capo dello Stato il ruolo passerà alla senatrice a vita che presiederà in via provvisoria il Senato a trazione centrodestra. Non è mancato chi ha fatto notare l’ironia della sorte, dopo la forte polemica in piena campagna elettorale sulla fiamma tricolore nel simbolo di FdI. La senatrice aveva invitato la leader di FdI a togliere quel simbolo che secondo lei richiamerebbe l’eredità missina. A sua volta “spia” di nostalgie fasciste. Poi la polemica si placò, rimettendo i puntini sulle i dal punto di vista storico.
Rosato presiederà Monticitorio
A Montecitorio invece toccherà al più anziano tra i vicepresidenti della legislatura precedente. Per questo sarà Ettore Rosato di Italia Viva a dirigere i lavori alla Camera. I presidenti provvisori dovranno poi proclamare gli eletti. Subito dopo si procederà con la seduta specifica per nominare i nuovi presidente di Camera e Senato che succederanno a Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati. L’elezione del presidente della Camera si tiene con scrutinio segreto a maggioranza dei due terzi dei componenti. A partire dal secondo scrutinio è richiesta la maggioranza dei due terzi dei voti calcolando anche le schede bianche. Arrivati al terzo scrutinio sarà sufficiente la maggioranza assoluta dei voti (quella basata sui presenti votanti). Per quanto riguarda il Senato invece la maggioranza assoluta dei componenti sarà necessaria sin dalla prima e seconda votazione.
L’elezione dei presidenti di Camera e Senato
Se le due votazioni non dovessero essere sufficienti per eleggere il nuovo nome, si dovrebbe procedere il giorno successivo a una terza votazione basata sulla maggioranza assoluta dei voti dei presenti, contando anche le schede bianche. Dopo il terzo scrutinio, l’iter condurrebbe al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero di voti. Si eleggerà il nome che ha ottenuto la maggioranza relativa (sulla base del numero dei componenti e non dei presenti). A parità di voti viene eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età.