Le rivelazioni sugli affari scivolosi di Letta, dalla Cina al Delaware. FdI: «Ecco l’ipocrisia Pd»

14 Set 2022 15:39 - di Sveva Ferri
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Il ruolo nella società cinese Tojoy, della quale era co-presidente per l’Europa occidentale, e quello nella società britannica, Liberty Zeta Limited, a sua volta legata alla Glendower Capital LLP, che vede tra i soci anche un paio di società con sede in paradisi fiscali come il New Jersey e il Delaware. Nel recente passato di Enrico Letta c’è più di un incarico che rischia di essere politicamente scivoloso, soprattutto per chi, come lui, è sempre pronto a chiedere conto dei legami e degli affari altrui. A farlo notare è oggi Il Giornale, in un articolo dal titolo «Gli ex soci cinesi del leader Pd? Stanno nei paradisi fiscali che rubano 6 miliardi all’Italia».

Il ruolo di Letta nella cinese Tojoy

Il Giornale ricostruisce i legami del segretario Pd con la Tojoy e con la Liberty, ricordando poi anche la sua esperienza francese con la Equanim, già emersa a luglio 2011 a opera di un’inchiesta del Domani, che dava conto di questi legami e a seguito della quale qualcuno notò che il segretario Pd forse avrebbe dovuto raccontare il trascorso “cinese”. Più nel dettaglio «l’8 agosto 2019 la cinese Tojoy guidata da Lu Junqing lo ha nominato (Letta, ndr) co-presidente di Tojoy Western Europe, satellite della Tojoy Sharing group, azienda legata al presidente cinese Xi Jinping, il cui obiettivo è allacciare rapporti con le imprese europee per convogliarle nella Via della Seta, strada tracciata dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Che per i documenti della diplomazia Usa pubblicati dal Giornale è uno dei cavalli di Troia di Pechino».

Gli intrecci che portano in Delaware e New Jersey

Per quanto riguarda, invece, la Liberty «società di diritto britannico con sede in Regent’s Street a Londra e holding internazionale del luxury che opera in Gran Bretagna, Giappone, Cina, Brasile, Spagna, Stati Uniti e naturalmente in Italia», alla luce dei bilanci, Il Giornale adombra il «dumping fiscale» e rivela che questa società è legata alla Glendower Capital LLP, «gestore indipendente con circa 9 miliardi di dollari nata nel 2017 per iniziativa dell’italiano Carlo Pirzio Biroli, che ne gestisce i ricavi». Tra i soci della Glendower Capital LLP, infatti, c’è «il cinese Cheung Chi Chung, manager socio della Liberty», oltre a esserci «la CVC Green Holdings Limited con sede nel New Jersey (noto paradiso fiscale) e altre due società ora non più attive con sede in Delaware, altro paradiso fiscale dove secondo il Guardian è più facile nascondere i soldi rispetto a Panama».

Letta ha lasciato gli incarichi un anno e mezzo fa

Va ricordato che Letta si è dimesso da questi incarichi in occasione del suo rientro in Italia, come risulta per la Liberty anche da un sito legato al governo britannico che riporta dati societari e che indica nel 23 marzo 2021 la data di cessazione dal ruolo di amministratore. Ma parliamo di appena un anno e mezzo fa, un tempo assai più vicino dei famigerati finanziamenti russi dal 2014 per i quali il Pd ha chiesto a gran voce che gli avversari facessero chiarezza, salvo poi scoprire nel giro di 12 ore che quel dossier non investe l’Italia.

Delmastro: «Notizia allarmante, Letta chiarisca»

Dunque, alla luce dell’inchiesta del Giornale a chiedere chiarezza, e su qualcosa di più concreto di un papiello di cui nessuno conosceva il contenuto, ora è FdI. «Letta agente della Via della Seta cinese e, secondo quanto riportato dalla stampa nazionale, a libro paga di una società cinese che fa capo indirettamente a XI Jinping è notizia allarmante e agghiacciante», ha commentato il capogruppo in commissione Esteri alla Camera, Andrea Delmastro. «Letta chiarisca subito», ha aggiunto, sottolineando che «dal chiarimento della natura di quei rapporti economici dipende il grado di indipendenza e autonomia che la sinistra può assicurare all’Italia e l’affidabilità della collocazione atlantica».

Bignami: «L’ipocrisia Pd: per gli italiani fisco oppressivo, per il segretario il Delaware»

Per Galeazzo Bignami, deputato e responsabile del dipartimento imprese produttive di FdI, poi, «le rivelazioni de Il Giornale dimostrano l’ipocrisia del Pd e del suo segretario Enrico Letta che in Italia propone una fiscalità progressiva e oppressiva, ma che per se stesso riserva ed alle sue società paradisi fiscali come il Delaware, dove si può nascondere il denaro meglio che a Panama, così come scritto da The Guardian». «Non meno gravi sono le rivelazioni sul coinvolgimento di Letta in società di diretta emanazione del regime comunista cinese e del loro coinvolgimento nella realizzazione della nuova Via della Seta», ha aggiunto Bignami, chiedendo a sua volta chiarimenti.

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