Lollobrigida: «La Costituzione è bella ma ha 70 anni. È necessario risolvere alcune criticità»

28 Set 2022 9:29 - di Bianca Conte
Lollobrigida

Nell’intervista rilasciata a la Repubblica oggi, il quotidiano diretto da Molinari definisce Francesco Lollobrigida «l’uomo delle riforme della destra», partendo dalla principale: quella della Costituzione. «Senza stravolgerla – dice – e con la collaborazione di tutti». Ma non escludendo una “rivisitazione” della norma che limita la sovranità del diritto comunitario su quello nazionale. In effetti, già nella prima conferenza stampa del dopo voto, il capogruppo uscente di Fratelli d’Italia alla Camera lo ha annunciato a chiare lettere: «La Costituzione italiana è bella, ma ha 70 anni di età. Quando la Carta è stata scritta uscivamo da una guerra sanguinosa, era particolarmente prudente su alcuni aspetti, e sacrificava una maggiore efficienza. Oggi c’è la necessità di risolvere alcune criticità». Criticità da risolvere in generale attraverso l’interlocuzione con l’opposizione. Che, spiega Lollobrigida: «Su alcuni aspetti è possibile con il Terzo polo. Ma non dimentichiamo che persino coi 5S abbiamo avuto convergenze, ad esempio sul taglio ai costi».

Lollobrigida, “l’uomo delle riforme” alle prese con la Costituzione

E proprio per questo Lollobrigida sta costruendo un dossier sulle proposte di modifica della Carta presentate dagli altri partiti. E intanto, nell’intervista, anticipa come Fratelli d’Italia si approccia ai punti da riformare. A partire dalla convinzione della «necessità di risolvere alcune criticità». Così come della non esclusione di una “rivisitazione” della norma che limita la sovranità del diritto comunitario su quello nazionale. E da una precisazione importante che arriva già alla prima domanda: «Lei ha detto: “La Carta è bella ma ha anche 70 anni”. Qualcuno l’ha letta già come una prova di forza». A cui Lollobrigida risponde chiaramente: «Il mio ragionamento è più articolato. Persino fra i padri costituenti ci fu un dibattito su come scrivere i principi del nostro ordinamento… Nessuno vuole stravolgere la Costituzione, non intendiamo toccare i valori fondanti contenuti nella prima parte».

Presidenzialismo, «una norma che dia stabilità, efficienza, potere di scelta ai cittadini»

Del resto, aggiunge Lollobrigida a stretto giro: «Non siamo i primi a chiedere che altre norme vengano riviste: basti pensare al titolo V o alla riforma di Renzi bocciata dal referendum. Noi crediamo che occorra una rivisitazione. A partire dal presidenzialismo». E, spiega l’esponente Fdi, da «una norma che dia stabilità, efficienza, potere di scelta ai cittadini. E stavolta bisogna fare presto: non vogliamo ripetere l’esperienza del gennaio scorso, quando Mattarella fu costretto al bis per l’incapacità di decisione dei partiti». L’importante è che «si faccia presto», aggiunge, poi la formula si può trovare: «Una costituente, una bicamerale…Basta che raggiungiamo l’obiettivo». Efficientamento, rapidità e sinergia, dunque, sono le coordinate di riferimento di un approccio riformista che, come spiega anche l’intervista di Repubblica, guiderà anche le altre riforme in cantiere.

Lollobrigida e il tema più delicato: quello della sovranità del diritto europeo

A proposito delle quali, Lollobrigida spiega: «Vogliamo rafforzare il principio della sussidiarietà, serve che i sindaci – elementi di prossimità con i cittadini – abbiano più poteri. E rivedere le Province: dopo la riforma Delrio sono creature ibride, restituiamo agli elettori la possibilità di scegliere i vertici. Oggi i presidenti nascono da intrugli fatti dai partiti. E la norma su Roma Capitale: occorre dare più competenze all’assemblea capitolina su materie come energia e rifiuti. Ripeto, cerchiamo la collaborazione di tutti. Ma senza pregiudiziali». Su tutti, poi, spicca il tema più delicato: quello della sovranità del diritto europeo su quello nazionale. Un tema, sottolinea Lollobrigida nella sua risposta, al centro del «dibattito anche in altri Paesi».

«Un dibattito in corso anche in altri Paesi»

Come in Germania, per esempio, dove «la Corte costituzionale ha affermato che, fra i due sistemi normativi, prevale sempre quello che più tutela la popolazione tedesca. È un concetto – prosegue il capogruppo uscente di Fdi alla Camera – che dovrebbe essere oggetto di riflessione. Sì, la sovranità del diritto Ue va rivista: discutiamone. Anche perché nessuno pensa più, alla luce degli ultimi eventi, che l’Europa sia perfetta». Già, l’Europa, una delle ultime domande non poteva che essere: «Cosa pensa dei timori delle cancellerie europee sulla destra al governo in Italia?». E la risposta è, ancora una volta, netta e centrata sul tema in oggetto: «Non credo che dobbiamo dare prova del nostro atlantismo, della collocazione occidentale, la nostra condanna all’invasione ucraina della Russia è stata più ferma rispetto a quella di tanti altri. Poi, non facciamo mistero che sia la Nato che l’Ue abbiano bisogno di riforme».

 

 

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