L’Osce: non riconosceremo il referendum nella Repubbliche russofone occupate da Mosca in Ucraina
L’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa avverte Putin che non riconoscerà valore legale alle decisioni dei cittadini delle regioni ucraine di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhya chiamati a esprimersi con un referendum indetto dalle autorità filo-russe sull’annessione alla Russia di questi territori occupati dai russi.
“Mentre la guerra seguita all’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa continua, qualsiasi cosiddetto ‘referendum‘ pianificato da o con il supporto delle forze che esercitano illegalmente il controllo de facto nei territori occupati dell’Ucraina violerebbe gli standard internazionali e gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario”, scrive, in una nota, l’Osce, precisando che “il loro risultato non avrà quindi valore legale”.
Le consultazioni che si svolgeranno tra venerdì 23 e il 27 settembre sono state annunciate in rapida successione ieri dalle autorità filo-russe nelle regioni ucraine russofone.
Una posizione, quella dell’Osce, a cui si affianca immediatamente il Dipartimento di Stato Usa.
“Se la Russia organizzerà questi falsi ‘referenda‘, gli Stati Uniti e la comunità internazionale non riconosceranno mai le sue rivendicazioni su alcuna parte dell’Ucraina presumibilmente annessa. Continuiamo a stare con il popolo ucraino”, assicura il segretario di Stato americano Antony Blinken.
“Qualsiasi finto ‘referenda’ russo in Ucraina sarebbe illegittimo e un affronto ai principi di sovranità e integrità territoriale che sono alla base della Carta Onu, proprio mentre i leader mondiali si stanno riunendo per l’Assemblea Generale”, scrive, su Twitter, Blinken.
Dal punto di vista strategico, l’intelligence britannica suggerisce che i referendum di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia potrebbero essere stati anticipati a fronte di quelle che definisce “pressioni significative” sulla leadership civile e militare russa nelle ultime due settimane.
“Il 20 settembre 2022 – scrivono gli analisti di Sua Maestà nell’ultimo aggiornamento sulla crisi ucraina divulgato dal ministero della Difesa di Londra – i funzionari delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, occupate dalla Russia, hanno annunciato che condurranno referendum sull’adesione alla Federazione. Queste consultazioni fanno seguito al riconoscimento formale da parte della Duma russa delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk il 21 febbraio 2022”.
“Questa urgenza – prosegue il report degli 007 britannici – è probabilmente dettata dai timori di un imminente attacco ucraino e dall’aspettativa di una maggiore sicurezza una volta entrate formalmente a far parte della Russia”.
“Le forze russe in Ucraina continuano ad avere carenze di personale – ritiene l’intelligence britannica. – La Duma russa ha votato il 20 settembre 2022 per modificare una legge che rafforza le pene per i militari inadempienti. Ciò ha probabilmente lo scopo di limitare il numero di diserzioni e quindi di mitigare alcune delle pressioni più immediate. La leadership civile e militare russa ha subìto forti pressioni nelle ultime due settimane. È molto probabile che queste nuove misure siano state anticipate a causa delle critiche pubbliche e segnino un ulteriore sviluppo nella strategia della Russia”.