L’ultima sparata di Calenda disperato per i sondaggi: un governo di unità nazionale con FdI
La chiarezza non è il suo forte. Ogni giorno ne spara una per finire sotto i riflettori,. L’ultimo coniglio uscito dal cilindro di Carlo Calenda: si chiama Giorgia Meloni. Proprio così. Il campione di trasformismo che sogna il terzo polo si aggrappa all’ipotesi di un fantomatico governo di unità nazionale con dentro la leader di Fratelli d’Italia. Una mossa disperata? Una boutade? Del resto il campione di trasformismo, ex dem, leader di Azione, oggi all’alleato dell’ex nemico Renzi, non è nuovo a improvvise capriole.
Ora Calenda pensa a un governo con Meloni
“Dopo il voto del 25 settembre non farò un’alleanza con il Pd altrimenti la avrei fatta prima. Io voglio un governo di larga coalizione, di pacificazione. Il mio non è ‘un mai con il Pd’, ma penso che vada rifatto un governo di unità nazionale, e mi auguro che dentro ci sia anche la Meloni”. Parole che sarebbero destinate ad aprire un nuovo, bollente dibattito politico, se non fossero frutto di fantasia in stile ammucchiata.
“Ho detto a tutti vediamoci un attimo…”
Ossessionato dalla fantomatica agenda Draghi, che sventola come un mantra, Calenda si agita e chiede udienza a tutti. “Ho detto a tutti gli altri leader ‘vediamoci un attimo e troviamo una soluzione e tutti insieme chiediamo a Draghi un intervento”, ripete da giorni. Dopo aver proposto una pace armata. Fermare per un giorno la campagna elettorale per dedicarsi al caro bollette. “Mi hanno risposto tutti tranne Letta. Il problema è che poi non si organizza. Meloni mi ha detto ‘vediamoci oggi’, 5 settembre, e io ho detto che sono pronto, chi c’è c’è ma poi nessun segnale”.
I sondaggi impietosi danno alla testa
Dice che la leader di FdI le sta simpatica, bontà sua, ma che prende troppi strafalcioni. Non pensa che sia una pericolosa fascista ma un attimo dopo le consiglia di togliere la fiamma dal simbolo. Nervoso dai sondaggi che danno Azione intorno al 2 per cento, le prova tutte. La sua scarsa attendibilità è dimostrata plasticamente dal riposizionamento al secondo turno della capitoline dello scorso ottobre. Prima sfida Zingaretti e Raggi con attacchi ad alzo zero per settimane, salvo poi allearsi con il Pd al secondo turno pur di battere il pericoloso centrodestra. Con il quale oggi vorrebbe sedersi a Palazzo Chigi.
Della Vedova: ma che dici? FdI va battuta nelle urne
Per ora soltanto Benedetto Della Vedova gli crede. E protesta. “Chi ha avuto ossessione per Fratoianni, dovrebbe averla decuplicata per Salvini e Meloni. Voglio dirlo a Carlo Calenda, io penso che Fratelli d’Italia vada battuta nelle urne, non che si pensi a fare un governo con loro”, dice il segretario di Più Europa