Meloni: «Ecco come si sconfigge la povertà, altro che reddito di cittadinanza» (video)
«Chi conosce la povertà sa che l’unico modo per superarla è sconfiggere le cause che la generano», vale a dire mettere le persone in condizione di trovare lavoro. Giorgia Meloni torna sul tema del reddito di cittadinanza con un video sui suoi social, nel quale sgombra ancora una volta il campo dalle fake news di chi accusa FdI di essere «contro i poveri e i bisognosi» perché vuole abolire il sussidio.
Meloni: «FdI sa cosa sia la povertà, il reddito di cittadinanza è sbagliato»
Ricordando che a sostenere questa tesi sono «ricchi individui in abiti costosi», «artisti plurimilionari dai loro jet privati», «professoroni che non sono mai usciti dai quartieri bene delle città» o esperi che dissertano dalla loro «villa di Capalbio», Meloni rivendica come sia lei sia FdI abbiano imparato «sulla nostra pelle cosa sia la povertà, cosa siano le periferie e la durezza della vita». «Per questo la povertà vogliamo combatterla e diciamo che il reddito di cittadinanza è una misura sbagliata», prosegue Meloni, chiarendo che «non lasceremo nessuno indietro».
Il video di Meloni: «Non lasceremo nessuno indietro»
Un sussidio che non fa a differenza tra chi può lavorare e chi non può
Anche al di là delle truffe e degli abusi emersi in questi anni, infatti, esiste un problema a monte: il sussidio, ricorda Meloni, «mette sullo stesso piano chi può lavorare e chi non può farlo, chi ha bisogno di assistenza e chi ha bisogno di un posto lavoro». Ed è per questo che è sbagliato, che «i 9 miliardi che ogni anno sono destinati alla misura si possono spendere molto meglio».
«FdI sempre dalla parte dei più fragili»
La leader di FdI spiega dunque quali sono le proposte di FdI per intervenire proteggendo «i più fragili» da un lato e dando opportunità a chi può lavorare dall’altro. Per anziani, disabili, famiglie senza reddito con figli minori a carico FdI manterrà un sistema di tutela, «anche cercando di aumentarlo». Metterà insomma in campo «ogni possibile sostegno, come ha sempre dimostrato di fare». Per gli altri, per chi ha tra i 18 e i 59 anni ed è in condizione di lavorare, l’obiettivo sarà fare in modo che possa farlo.
Il 50% dei percettori di reddito di cittadinanza può lavorare
Si tratta, secondo i dati di valutazione del Pnrr elaborati dal ministero del Lavoro, di circa il 50% della platea dei percettori di reddito di cittadinanza, «praticamente nessuno dei quali ha trovato lavoro grazie ai mitologici Navigator, un’altra geniale trovata del M5S». «Con noi queste persone saranno aiutate a trovare un posto di lavoro», chiarisce Meloni, spiegando che il Fondo sociale europeo mette a disposizione 28 miliardi per la formazione per gli anni 2021-27 e che a questi si aggiungono altri 8 miliardi della programmazione precedente non spesi.
Il ruolo della formazione e gli incentivi alle aziende che assumono
Un vero e proprio tesoretto, che l’Italia può mettere a frutto con corsi che formino le persone in settori per i quali esistono «forti prospettive di assunzione rapida». Dunque, che guardano davvero alla prospettiva del lavoro. Un percorso che si può compiere, in casi di particolare disagio, anche continuando a prevedere un sostentamento economico. Contemporaneamente, ricorda Meloni, bisogna agire sulle aziende, favorendone la possibilità di assumere sia con il taglio del cuneo fiscale, ovvero abbattendo il costo del lavoro, sia con incentivi come la formula “più assumi, meno paghi”.
La differenza tra «un partito serio» e chi «vuole tenere gli italiani sotto il ricatto assistenzialista»
«Questa è la differenza tra un partito serio, che vuole liberare uomini e donne dal dramma della povertà dando loro una prospettiva di lavoro e benessere, e quelle forze politiche che vogliono tenere gli italiani sotto il ricatto dell’assistenzialismo di Stato per poi, in campagna elettorale, poter chiedere i voti di quelle persone».