Meloni: «Gli interessi degli italiani prioritari su tutto: il 15 sarò in aula per il decreto Aiuti» (video)
«Giovedì 15 settembre sarò al mio posto in Parlamento per discutere del “decreto aiuti”, delle disponibilità economiche per sostenere gli italiani e di quello che è necessario fare per risolvere le emergenze della nazione»: in una giornata in cui è stata impegnata nel consueto un tour elettorale serratissimo, con appuntamenti in piazza a Trento, Bolzano e Mestre, Giorgia Meloni ha fatto sapere che per lei c’è comunque qualcosa di preminente anche rispetto a «una campagna elettorale importante e decisiva come questa». «Perché – ha chiarito – difendere gli interessi degli italiani ha la priorità su tutto».
L’impegno di Meloni per la conversione del decreto Aiuti
La leader di FdI, in una nota, ha quindi espresso l’auspicio che «tutte le forze politiche abbiano lo stesso senso di responsabilità di Fratelli d’Italia». È stato poi il capogruppo Francesco Lollobrigida, a margine di un evento elettorale a Palermo, a ricordare che «la maggior parte delle forze politiche che hanno condiviso l’esperienza di governo voleva calendarizzare la seduta per il Decreto Aiuti a dopo il voto, in un clima post elettorale che metteva a rischio anche la conversione del decreto». «FdI – ha aggiunto – ha preteso si calendarizzasse il 15 per arrivare a convertire il decreto ed evitare che si crei un buco di bilancio di 17 miliardi e per liberare nuove risorse che possono servire nell’immediato a compensare per quanto possibili le questioni emergenziali che riguardano gli italiani». «Poi, dopo il 25 – ha concluso Lollobrigida – speriamo di avere un governo che pensi anche alle strategie per la nazione».
La sfida di FdI per il rilancio dell’Italia
«Vi devo dire che non siamo messi bene e non verrò qui a dirvi facciamo i miracoli. No. Abbiamo una condizione economica molto complessa», ha chiarito Meloni, ribadendo le sue preoccupazioni per la situazione ricordando che «l’Italia è fanalino di coda di tutti i fattori macroeconomici grazie a chi ha governato negli ultimi dieci anni». Qui, come nelle tappe successive, però la leader di FdI ha anche ricordato che il partito è pronto a questa sfida, con un programma di rilancio dell’economia che passa, prima di tutto, dal recupero di una strategia industriale per il Paese, la grande assente di questi anni e, in qualche modo, la madre di tutte le nostre debolezze strutturali.
Il messaggio agli alleati: «Col presidenzialismo difendiamo anche l’autonomia»
Ma i comizi di oggi sono stati anche l’occasione per sgomberare il campo da possibili equivoci con gli alleati. «Noi difendiamo l’autonomia. Diciamo solo che manca dall’altra parte uno Stato che sappia fare meglio il suo lavoro», ha detto Meloni, aggiungendo che «noi vogliamo il presidenzialismo e insieme al presidenzialismo anche l’autonomia, perché ho visto qualche tono un po’ polemico anche da parte degli alleati». «Noi quando prendiamo un impegno lo rispettiamo. Spero di essere stata chiara. A me non piace fare polemiche, ma serve la chiarezza», ha proseguito da Mestre, dove ha incontrato quella che potrebbe aver vinto «il titolo di piazza più bella di questa campagna elettorale, il vostro entusiasmo mi commuove. Così – ha scherzato Meloni di fronte a una pizza stracolma – sfidiamo gli altri posti dove dobbiamo andare».