Meloni: il Pd partito estremista, ha fatto una campagna irresponsabile contro di me
E’ una Giorgia Meloni molto polemica quella che risponde alle domande di Paolo Del Debbio a “Dritto e rovescio” giovedì sera su Rete4. Polemica soprattutto con il Pd che le ha riversato addosso una campagna d’odio inaudita.
Meloni: Pd partito estremista
“Il Pd è diventato un partito estremista, che ha bisogno di mentire, insultare e usare toni violenti come abbiamo visto da Emiliano tra gli applausi di Letta… Quello che abbiamo visto in questa campagna elettorale è irresponsabile. Io nella mia vita non mi sono fatta mai intimidire e non comincerò adesso a farmi intimidire né dalle scritte che compaiano in una via in cui le Br hanno già fatto un morto, né dei volantini, né degli anarchici incappucciati che assaltano i nostri banchetti. Vado avanti per la mia strada senza paura di nessuno”.
“Per loro se non sei di sinistra non sei niente”
Quindi replica alle accuse della sinistra sulla sua politica per le donne. ”Per loro tu sei una donna se sei di sinistra… Se tu non sei di sinistra, non sei niente… Sono loro che decidono cosa puoi essere. Allora io sono donna e sono io che decido di vivere la mia femminilità. Alle donne chiedo: leggete il programma di Fratelli d’Italia, perché troverete on line un programma attentissimo ai diritti”.
L’ipotesi del blocco navale
Ha infine difeso l’ipotesi del blocco navale. “Non voglio dare soldi agli schiavisti del terzo millennio, si stanno arricchendo gli scafisti grazie a queste solidali politiche della sinistra… Quindi, si bloccano le partenze, si aprono in Africa gli hotspot gestiti dalla comunità internazionale in accordo con le autorità locali e si valuta chi ha diritto allo stato di rifugiato e quelli che lo sono si distribuiscono tra i Paesi Ue. Chiediamo all’Europa una missione europea, cioè di andare insieme a trattare con i Paesi del Nord Africa, insieme alla Libia. Quindi, non considero il blocco navale un atto di guerra come ci ripetono tutti i giorni…”.
Salvini: mi occupo di Italia e non di Ungheria
Nel giorno delle polemiche sul voto del Parlamento europeo contro l’Ungheria, considerata un paese dove vige una “autocrazia”, anche Matteo Salvini polemizza con gli avversari. “Mi occupo di Italia e vorrei salvare i posti di lavoro in Italia. Lascio ad altri occuparsi di Ungheria, Turchia, Russia o Cina. Io sono pagato dagli italiani per risolvere i problemi degli italiani”.
Berlusconi: noi staremo solo in un governo europeista
Silvio Berlusconi invece ribadisce che sarà garante, nel centrodestra, di una linea europea e atlantista. “La nostra presenza nel governo è garanzia assoluta che il governo sarà liberale, cristiano e soprattutto europeista e atlantista”. “Se questi signori, i nostri alleati di cui ho certamente fiducia e rispetto – ha aggiunto – dovessero partire in direzioni diverse noi non staremmo nel governo”.