Monica Guerritore mastica amaro ma abbassa i toni: «La Meloni? Spero che ce la faccia»
Ha cambiato i toni, Monica Guerritore. Non più quegli attacchi feroci e ingiustificati («è stata un cattivo ministro di un governo terribile»), fatti nel pieno della campagna elettorale per dare un “aiutino” alla sinistra. Ora – di fronte a dati che sono inequivocabili – rilascia dichiarazioni più “morbide”. Non è una retromarcia, va sottolineato. Ma è comunque un linguaggio più consono, che sottintende persino un’apertura.
Monica Guerritore mastica amaro ma abbassa i toni
«Sono mossa da due sentimenti», dice all’Adnkronos. «Da una parte dal desiderio che vada tutto bene per il mio Paese, che Giorgia Meloni riesca a gestire il governo. Tutti noi dobbiamo pensare che chi sta al governo ce la faccia. Lei però mi sembra molto sola. Oltre a quest’apertura di credito, dovremo, dall’altra parte, tutti vigilare che tutti i diritti acquisiti, da quelli sociali a quelli civili, non vengano messi in discussione. Io, come società civile, mi impegno a lavorare per questo. Su questo non si transige».
«Bisogna comunque stare molto attenti»
«Meloni sicuramente porta un’istanza di responsabilità, di fare del bene per il Paese. Ma bisogna stare molto attenti che una parte del suo elettorato non la tiri verso istanze che siano contrarie ai diritti che in Europa riconosciamo. E che noi donne abbiamo acquisito», aggiunge. «È fondamentale il rispetto delle persone, penso per esempio anche alla sanità pubblica e alla scuola. Bisogna riconoscere che le donne hanno grande forza di leadership. La cosa però più importante è che la prima donna che probabilmente sarà presidente del Consiglio in Italia ci stupisca con “effetti speciali”. E porti al meglio il ruolo che si è assunta. Dobbiamo tutti augurarci che riesca a gestire questa enorme responsabilità».
Le frasi di Monica Guerritore in campagna elettorale
Frasi diverse da quelle date a “La Stampa”. Oltre all’affondo oltre le righe, «è stato un cattivo ministro», la Guerritore aveva cercato di colpire duro. «Il fatto che sia donna o uomo è ininfluente rispetto al dato gravissimo che questa persona abbia contribuito, in un momento storico drammatico, a buttare giù un governo sei mesi prima della sua fine naturale».