Mosca riconosce l’indipendenza di Kherson e Zaporizhzhia. L’Onu pronta a condannare i referendum illegali
Con la firma dei relativi decreti, il presidente russo Vladimir Putin dà il via formale al riconoscimento, come Stati indipendenti, delle regioni dell’Ucraina occupate di Kherson e Zaporizhzhia, un passo necessario per Mosca, secondo gli osservatori, affinché le regioni possano poi, a loro volta, presentare domanda di adesione alla Federazione Russa.
Nel pomeriggio al Cremlino si terrà una cerimonia per l’annessione di tutti e quattro i territori, annessioni che non sono riconosciute a livello internazionale e sono considerate dall’Onu una violazione del diritto internazionale da parte di Mosca.
Nelle due regioni, insieme a quelle del Donbass (Luhansk e Donetsk), nei giorni scorsi si è tenuto un referendum ritenuto una “farsa” da Kiev e dalla comunità internazionale.
L’Onu tenta di mettere un punto fermo alla vicenda con il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che oggi voterà su una risoluzione, proposta da Stati Uniti e Albania, in cui si condanna Mosca per i suoi “cosiddetti referendum illegali” e dichiarati nulli svolti in quattro regioni dell’Ucraina.
La risoluzione, che invita inoltre tutti i Paesi a non riconoscere alcuna modifica allo status delle regioni dell’Ucraina di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia, riafferma l’impegno delle Nazioni Unite per la sovranità, l’integrità territoriale e l’indipendenza dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale.
Ma il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è composto da cinque membri permanenti – Russia, Cina, storica alleata di Mosca, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti – e dieci membri non permanenti eletti in rappresentanza dei paesi membri delle Nazioni Unite, attualmente Albania, Brasile, Gabon, Ghana, India (altro Paese tradizionalmente alleato russo), Irlanda, Kenya Messico, Norvegia ed Emirati Arabi Uniti.