Non solo i licei, le spinte dell’antifascismo agitano anche 007 e Antiterrorismo
Le danze le hanno aperte al Manzoni di Milano, dove già lunedì il collettivo studentesco ha lanciato l’occupazione contro la vittoria del centrodestra e il governo, che ancora non c’è, di Giorgia Meloni. A seguire si sono uniti i collettivi di altre scuole, che in particolare a Roma stanno dando vita a una mobilitazione che coinvolge i licei storicamente di sinistra, con la sponda dei compagni dei centri sociali. Si tratta di sommovimenti in nome dell’antifascismo che mettono in agitazione i presidi, preoccupati che le scuole «finiscano – ha chiarito Mario Rusconi, presidente di Assopresidi del Lazio – nelle mani di pochi e isolati gruppi di ragazzi che impediscono il regolare svolgimento delle lezioni». L’allarme, però, travalica la dimensione scolastica: il dossier di una possibile stagione calda è anche all’attenzione dell’Intelligence e dell’Antiterrorismo.
L’Antiterrorismo: «Monitoriamo con estrema attenzione»
Già da un po’, infatti, gli organismi preposti monitorano con attenzione la galassia antagonista e le pulsioni all’eversione interna, che con l’avvento di un governo di centrodestra potrebbero trovare nuova linfa. A dare conto di queste preoccupazioni è oggi Il Tempo, che sottolinea come nell’humus, qualcuno direbbe nel “brodo di coltura”, per «alzare la tensione sociale» ci sia «la propaganda dell’antifascismo».
Le preoccupazioni per le spinte dell’antifascismo
Segnali, si diceva, già ce ne sono: dalle occupazioni alle avvisaglie dal sapore più estemporaneo, ma non meno preoccupanti, come le scritte inneggianti alle Br già viste in campagna elettorale e comparse anche a Roma dopo il voto, vicino alle sedi dei partiti del centrodestra, con il diktat sul «governo fascista da abbattere». «Il livello della minaccia al momento non è ancora alto, ma monitoriamo con estrema attenzione», hanno spiegato, a Francesca Musacchio che firma l’articolo, fonti dell’Antiterrorismo.
L’attenzione dell’Intelligence sul movimento antagonista
La propaganda ai limiti dell’eversione corre sui social, dove sui profili antifascisti si leggono slogan come «Nessun passo indietro contro Fascisti, Stato e Padroni!». Anche l’ultima relazione dell’Intelligence al Parlamento sottolineava come «il movimento antagonista» sia «in continua ricerca di spunti aggregativi» per una «”ricomposizione politica” all’eterogenee e tradizionalmente frammentate componenti del dissenso». Va da sé che per quella galassia non esiste spunto migliore di un governo di centrodestra guidato dalla destra. Tra i temi sensibili su cui si potrebbe scatenare una contestazione che va oltre i limiti del legittimo dissenso si segnalano: migranti, guerra e disagio sociale.
I temi sensibili: migranti, guerra, disagio sociale e ora aborto
Un’agenda alla quale si aggiungono i nuovi “pericoli” agitati dalla stessa sinistra in relazione all’affermazione elettorale di FdI, fra i quali quello sull’aborto. Ieri le femministe, in buona compagnia di parlamentari della sinistra, hanno manifestato in difesa della legge 194, che non è mai stata messa in discussione, e contro il governo Meloni, che ancora non c’è. È evidente che non si può – e che sarebbe quanto mai inappropriato e inopportuno – parlare in questo caso di una piazza eversiva, ma neanche si può parlare di scelte che, per come nascono e come maturano, favoriscono la serenità del clima.
Il passo breve dalle scuole ai centri sociali
E, non a caso, l’aborto è il primo spauracchio del presunto arretramento sui diritti agitato anche nei licei. Il Collettivo del Virgilio, promotore di un’assemblea straordinaria, ha parlato di «valori imprescindibili quali l’antifascismo, l’antisessismo, l’antirazzismo». Dal Mamiani è partita una pattuglia di studenti che ha manifestato all’Esquilino per «l’aborto libero, sicuro e garantito». Il Collettivo del Benedetto da Norcia ha postato sul proprio profilo Instagram una foto di Meloni a testa in giù, quello del Russell ha avvertito che «dentro la nostra scuola non c’è spazio per i fascisti». Alle proteste in nome del«dissenso nei confronti della vittoria dell’estrema destra» si sono uniti anche il Colletivo del Righi, dell’Argan, del Rossellini. E, non fosse stato chiaro l’imprinting, nel pomeriggio di ieri i rappresentanti di una serie di scuole, dall’Aristofane al Socrate, Plinio Seniore, Visconti, Kant, Tasso, si sono dati appuntamento al centro sociale Acrobax.