Putin minaccia di lasciare l’Europa senza grano. Coldiretti calcola i danni per l’Italia
Vladimir Putin ipotizza di limitare l’esportazione di grano e cibo dall’Ucraina all’Europa – così come prevedeva l’accordo raggiunto insieme a Turchia e Onu – perché ha scoperto che solo 2 delle 87 navi sementiere cariche di cereali nell’ambito del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite e che, in teoria dovevano sfamare i Paesi del Terzo mondo, sono finite effettivamente lì in Africa.
il resto delle navi, 85, sarebbe finito, sostiene Putin, in Europa e “non viene inviato ai paesi più poveri che ne hanno bisogno”.
Un’accusa pesante alla luce del fatto che buona parte dei cereali coltivati in Ucraina sono di proprietà delle multinazionali statunitensi come Monsanto, leader mondiale del cibo Ogm, e il fondo BlackRock, che hanno fatto incetta di terreni da coltivare.
“Abbiamo fatto di tutto per garantire che il grano ucraino venisse esportato – ha detto Putin alla sessione plenaria del Wef, l’Eastern Economic Forum a Vladivostok. – Lo abbiamo fatto insieme alla Turchia. Se escludiamo la Turchia come paese intermediario, quasi tutto il grano esportato dall’Ucraina non viene inviato ai paesi in via di sviluppo più poveri, ma ai paesi dell’Ue”.
Putin ha sottolineato che “solo due navi su ottantasette” sono state caricate nell’ambito del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite.
“E sono state esportate 60mila tonnellate di cibo su 2 milioni di tonnellate. Voglio dire che, come molti paesi europei negli ultimi decenni e secoli, hanno agito come colonialisti, e continuano ad agire oggi. Ancora una volta, i Paesi in via di sviluppo sono stati ingannati e li continuano a ingannare”.
“Ovviamente, con questo approccio – ha aggiunto – la portata dei problemi alimentari nel mondo non potrà che crescere, purtroppo. Il che può portare a una catastrofe umanitaria senza precedenti”.
La Russia viene “ingannata” sulle esportazioni di grano dai porti ucraini, ha sostenuto Putin, cambiando le carte in tavola scagliandosi da Vladivostok contro le sanzioni occidentali e sostenendo che le vittime sono le popolazioni dei Paesi più poveri poiché il grano esportato dall’inizio di agosto dai porti ucraini va ai consumatori europei.
“È diventato chiaro, in parole povere, che ancora una volta siamo stati ingannati in modo grossolano”. E riguardo l’intesa di luglio ha sostenuto che nonostante un accordo per la revoca delle restrizioni alle esportazioni di fertilizzanti russi “di fatto le restrizioni restano in atto”.
“Forse – ha concluso – dovremmo pensare di limitare l’esportazione di grano e cibo commerciale lungo questa rotta. Di questo parlerò con il presidente della Turchia Erdogan”.
“La minaccia di Putin di tagliare le esportazioni di cereali ucraini e russi verso l’Europa costerebbe all’Italia – calcola la Coldiretti – quasi 1,2 milioni di chilogrammi di grano per la panificazione e di mais per l’alimentazione degli animali, aggravando una situazione che vede il nostro Paese dipendente dalle importazioni straniere per il 64% del frumento tenero necessario per pane, biscotti, dolci e del 47% del granturco per l’alimentazione delle stalle”.