Rapine a Milano, arrestati altri due giovani stranieri: nel cellulare la foto dell’orologio scippato
Sono ancora due stranieri i giovani fermati a Milano con l’accusa di aver rapinato orologi di lusso a turisti e professionisti nelle vie del quadrilatero della moda. In particolare, i due baby rapinatori, due marocchini irregolari, sono fortemente sospettati di essere gli autori di due violente rapine avvenute tra fine agosto e metà settembre. Ad arrestarli sono stati gli agenti della mobile, al termine di un’attività coordinata dai pubblici ministeri del VII dipartimento della procura di Milano e dalla procura presso il tribunale per i minorenni di Milano.
La foto dell’orologio nel cellulare dei due giovani stranieri
I poliziotti della sezione falchi della squadra mobile li hanno individuati durante uno specifico servizio di contrasto ai reati predatori, riconoscendoli come potenziali autori delle due violente rapine. L’intuizione investigativa è stata poi corroborata da riscontri sui cellulari dei due giovani e dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Nello specifico, nei cellulari dei due indagati i poliziotti hanno trovato fotografie che li ritraevano vestiti «con abbigliamento identico a quello indossato in occasione della prima rapina, nello stesso giorno e in orario perfettamente compatibile», oltre «a una foto di un modello di orologio uguale a quello derubato e forzato nella parte del cinturino, segno evidente della violenza esercitata per scipparlo». Si tratta di un Audemars Piguet del valore di 20mila euro, scippato il 26 agosto in via Montenapoleone.
Il bottino di un altro furto: un Patek Philippe da 100mila euro
Uno dei due giovani, inoltre, è stato riconosciuto come autore, assieme a un complice che al momento resta ignoto, della una rapina avvenuta in via Borgospesso lo scorso 14 settembre. In quel caso il colpo aveva fruttato un Patek Philippe del valore di 100mila euro. Anche per questo episodio, hanno avuto un ruolo rilevante i filmati delle telecamere di sicurezza cittadine, che hanno immortalato il momento della fuga. Ulteriori indagini sono in corso per identificare altri complici e episodi.