Roy De Vita a Speranza: «Lei è il ministro della Salute, non il Marchese del Grillo» (video)
Il chirurgo Roy De Vita, primario all’Istituto tumori Regina Elena di Roma da 20 anni, è stato bloccato sui social da Roberto Speranza dopo un commento critico al post nel quale il ministro sfidava Giorgia Meloni a un confronto in ambito sanitario. A darne notizia è stato lo stesso medico, in un video in cui ricorda a Speranza che il dissenso, «soprattutto se espresso in termini civili, va gestito e non sfuggito». «Lei – ha quindi sottolineato De Vita – è il ministro della Salute, non il Marchese del Grillo». Ma cosa aveva scritto De Vita di così urticante da giustificare una messa al bando?
Roy De Vita a Speranza: «Tutti ti criticano, fatti qualche domanda»
Solo «fatti inconfutabili», come ha spiegato il medico in una “lettera aperta” a Speranza postata sui propri social in forma di video. Dopo essersi reso conto che gli oltre 300 commenti al post di Speranza erano tutti contro di lui, De Vita ha invitato il ministro a leggerli e a riflettere. «O Twitter è della Meloni o – ha commentato il primario – è opportuno che si faccia delle domande sulla percezione delle persone nei confronti del suo operato. Avendo visto la sua fuga dai collegi uninominali, ero convinto che lo avesse già fatto. Mi sbagliavo». Tanto è bastato, dunque, perché Speranza (o chi per lui) decidesse che De Vita non aveva più diritto di parola. Almeno sui social del ministro, perché sui propri, invece, De Vita parla eccome. E ai suoi oltre 125mila follower su Facebook e quasi 50mila su Instagram ha spiegato per filo e per segno quali sono le critiche che gli muove e sulle quali Speranza farebbe bene a fare una riflessione.
Il chirurgo mette ko il ministro: «Non sei il Marchese del Grillo»
Il risultato per Speranza è un ko totale, a partire dal primo colpo, sferrato richiamando i fatti di febbraio 2020, per arrivare all’ultimo sulla capacità di scegliere i propri collaboratori, passando per il più alto numero di morti Covid per milione di abitanti; per i 321 milioni di dosi di vaccino comprate a fronte di 60 milioni di abitanti in Italia, pari a 5,35 dosi per abitante «contando anche i neonati»; per il Green pass e per l’ideologizzazione della pandemia. Insomma, «Roy De Vita mette Speranza davanti a tutte le sue mancanze e responsabilità. Un video da guardare fino alla fine e da far girare», come ha scritto Giorgia Meloni sulla sua pagina Facebook rilanciando il post del medico.