Russia in ritiro da Kharkiv. Ex deputata: «Putin è appeso a un filo, la sua fine è vicina»

12 Set 2022 9:20 - di Emanuele Valci
putin

La situazione per Putin diventa difficile. Davanti alle «avanzate ucraine, la Russia ha probabilmente ordinato il ritiro delle proprie truppe dall’intera area occupata della regione di Kharkiv, a ovest del fiume Oskil», un settore in cui «restano sacche isolate di resistenza. Ma da mercoledì l’Ucraina ha riconquistato un territorio pari ad almeno due volte l’area di Greater London». È quanto si legge nell’ultimo aggiornamento di intelligence del ministero della Difesa di Londra, secondo cui nel sud, vicino Kherson, la Russia sta probabilmente faticando per “far arrivare riserve sufficienti attraverso il fiume Dnipro fino alla linea del fronte».

Ex deputata opposizione: «Putin appeso a un filo»

«Vladimir Putin è appeso a un filo». E «la sua fine è vicina. Non ha partner internazionali, l’esercito è allo sfascio e le risorse stanno per finire». Parla così con “La Repubblica” Julija Galjamina. Cinque anni fa era stata eletta deputata municipale nel consiglio moscovita di Timirjazevskij. Però non è riuscita a portare a termine il mandato, condannata per “violazione delle regole per lo svolgimento di una manifestazione”. È convinta che «non si può fare politica dall’esilio». È in libertà vigilata e pochi giorni fa è stata etichettata come “agente straniero”.

«La repressione è a livelli mai visti»

«Non ci sarà nessuna rivoluzione, sia chiaro. Ma se Putin si trovasse ad affrontare un tentato colpo di Stato, difficilmente la popolazione scenderà in piazza per sostenerlo», dice. «C’è molta più paura. La repressione è aumentata a livelli mai visti. Gran parte dell’intellighentsija ha lasciato il Paese. In un certo senso, è un’opportunità. Si aprono spazi di società civile per nuovi movimenti».

La relazione dell’intelligence londinese

Torniamo all’ultimo aggiornamento di intelligence del ministero della Difesa di Londra. «Resta incompleto il ponte galleggiante che la Russia ha iniziato a costruire due settimane fa», rileva. «L‘artiglieria a lungo raggio ucraina sta ora probabilmente colpendo gli attraversamenti del Dnipro così di frequente che la Russia non può riparare i ponti danneggiati».

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