Saman, bloccata, uccisa con una corda e gettata nel fiume: la cronaca dell’orrore di uno degli assassini
Saman, un orrore senza fine. I cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, l’avrebbero immobilizzata e tenuta ferma, in modo da consentire allo zio Danish Hasnain di strangolarla con una corda. Poi, dopo averla uccisa, gli assassini avrebbero infilato il corpo in un sacco. Lo avrebbero caricato su una bici. E poi, dopo averlo fatto a pezzi, lo se ne sarebbero disfatti gettandolo nel fiume Po…
Saman, il racconto dell’omicidio
È questa la ricostruzione che uno dei carnefici fa a un compagno di cella – racconto che poi il detenuto riferirà alla polizia penitenziaria – e che ancora colpisce allo stomaco, nonostante sia passato oltre un anno dal terribile caso di cronaca. E malgrado indagini, approfondimenti televisivi e reportage sull’inchiesta giudiziaria, abbiano sviscerato e mostrato di tutto e di più sulla vicenda. Ripercorrendo, tra aggiornamenti e quella che sembra una sceneggiatura presa da un film di Queintin Tarantino… Ma che invece, purtroppo, è proprio l’agghiacciante descrizione di quanto verosimilmente accaduto alla giovane pakistana.
Fatale il rifiuto della 18enne alle nozze combinate
Tradita e sacrificata brutalmente dai suoi familiari sull’altare di convinzioni arcaiche e di un ossequio alla propria tradizione culturale e sociale che Saman ha avuto il coraggio di mettere in discussione fino alle estreme conseguenze. Rifiutando quel matrimonio combinato con un cugino in Pakistan, in nome di un amore intenso stroncato sul nascere…
La cronaca di un orrore ricostruita nel dettaglio
Quelle dichiarazioni sono ora al vaglio dei carabinieri al lavoro sul caso. Parole e riferimenti all’interno dei quali il Messaggero, tra gli altri, menziona anche la presenza di un uomo di cui si ignora l’identità sulla scena del crimine. Una figura che avrebbe aiutato la famiglia a finire Saman e a disfarsi del corpo ormai privo di vita. Un racconto, quello di Ijaz – arrestato su un autobus in Francia il 31 maggio 2021 – il primo ad essere catturato, che descrive nel dettaglio l’assassinio della ragazza. A cui i killer avrebbero «bloccato mani e piedi, mentre la madre piangeva». Cosa che avrebbe indotto il marito ad allontanarla.
Saman bloccata e uccisa con una corda
«La sera del 30 aprile – riferisce il quotidiano capitolino – Shabbar avrebbe chiesto alla moglie di fare una camminata con Saman nelle vicinanze della loro casa di Novellara. Lui le avrebbe seguite da vicino e una volta superate le serre – non è chiaro quali visto che nella zona ce ne sono diverse – le due sarebbero state raggiunte dallo zio Danish, dallo stesso Ijaz e dall’altro cugino Nomanhulaq».
L’omicidio di Saman organizzato dai genitori, dal padre in particolare
Una ricostruzione, quella del cugino della vittima, che Ijaz avrebbe reso in due diverse occasioni nell’ottobre scorso, e che tra elementi non veritieri e depistanti e racconti più realistici, che gli inquirenti ritengono attendibili, conferma soprattutto una tragica verità: l’omicidio di Saman l’hanno organizzato dai genitori. In particolare dal padre della 18enne, che non riusciva più a gestire la figlia che ha messo nelle mani di chi l’ha strangolata e uccisa, liberandosi poi del corpo – trasportato in bicicletta – nel fiume Po. In acque scure che, a tutt’oggi, custodiscono in profondità il mistero di resti introvabili.