Santoro: “La politica puzza di m…” Ma quando faceva l’eurodeputato sentiva solo il profumo…
Michele Santoro ha scritto un nuovo libro, da perfetto indignato di sinistra: molta retorica, parecchia ipocrisia e pieno di contraddizioni. In queste ore tiene infatti banco l’incipit piuttosto scioccante de “Non nel mio nome”, edito da Marsilio e appena arrivato in libreria.
«Io non sono un politico – scrive il giornalista e conduttore televisivo – Un politico deve porsi prima di tutto il problema del potere, il che vuol dire entrare nelle stanze che puzzano di merda senza battere ciglio. Deve farlo se vuole uscirne con qualcosa di utile per il paese. Ma molto spesso gli resta solo quel tanfo appiccicato addosso e basta. Finisce per farci l’abitudine e ciò che gli di più è proprio l’odore di quella merda. Non l’ho mai sopportato e, quando sono arrivato davanti a quelle stanze, mi sono sempre tirato indietro schifato. Il risultato è che la puzza è aumentata e pure il mio senso di colpa per essere rimasto a guardare senza provare a cambiare le cose».
Su Santoro ironia social: “A Strasburgo sentiva solo il profumo dello stipendio”
Tuttavia quella puzza insopportabile, nel 2004, non gli impedì di presentarsi come candidato della lista Uniti nell’Ulivo. Il giornalista nato e cresciuto professionalmente all’ombra del Pci, colse la palla al balzo delle frasi di Berlusconi contro di lui per farsi un giro di giostra a Strasburgo. Totalizzò oltre 700mila preferenze, ma dopo un anno nel quale aveva brillato più per le assenze che per l’attività parlamentare, aveva ceduto alle lusinghe di Adriano Celentano. Era tornato infatti in tv a Rockpolitik, lasciando lo scranno, infischiandosene dei 730mila che avevano scritto il suo nome sulla scheda.
Anzi, aveva avuto anche la faccia tosta di dire che, chi lo aveva eletto, in realtà non lo voleva in Parlamento. «La volontà dei miei elettori è che io rientri in Rai – aveva sentenziato il conduttore di Samarcanda e Annozero – In tutti i contatti che ho avuto chi mi ha votato mi ha sempre fatto capire in tutti i modi che voleva il mio ritorno in tv».
Ovviamente, l’incipit del libro di Santoro ha scatenato una ridda di commenti sui Social. Molti irriferibili. Questo il più esaustivo: “L’inizio del nuovo libro di Santoro. Le stanze del potere puzzano di merda. I soldi da parlamentare europeo, invece, profumano”.