“Schiaffo al re”: Ai funerali di Elisabetta, Harry non canta “God save the king”
È rimasto muto mentre tra le navate nell’abbazia di Westminister, solenne e maestoso, saliva l’inno God save the king (Dio salvi il re). Un silenzio, quello di Harry, secondogenito di Carlo III, passato tutt’altro che inosservato e che sicuramente aggiungerà granelli pepati ai funerali di Elisabetta II. Certo, un motivo ci sarà se Harry si è platealmente autoescluso dal coro. Ma nessuno sarà mai così importante da giustificare una così grossolana mancanza di riguardo verso il nuovo sovrano, per giunta al cospetto di almeno 500 tra capi di Stato, di governo e dignitari.
Harry in silenzio durante l’inno nazionale
Una ripicca per gli innumerevoli che “incidenti” di protocollo di questi giorni di lutto? O è ancora l’onda lunga delle “punizioni” imposte da Buckingham Palace verso i duchi di Sussex (Harry e sua moglie Meghan Markle) per le loro prese di posizione di rottura con il resto della famiglia reale, Elisabetta compresa? Probabilmente l’una e l’altra cosa. È un fatto, ad esempio, che Carlo avrebbe deciso per i due coniugi un futuro lontano dalla famiglia reale. Ne faranno le spese anche i nipoti Archie e Lilibet: diventeranno rispettivamente principe e principessa ma senza acquisire il titolo di Sua altezza reale.
Ripicca verso il padre
Era nell’aria dopo la presa di distanza dalla Corona da parte di Harry e Meghan. Il resto è venuto da sé. Come l’aver dovuto indossare l’uniforme mutilata dell’acronimo ER (le iniziali della regina scomparsa), che si trova sui francobolli britannici e sulle spalline delle uniformi regali in uso alle guardie Beefeater alla Torre di Londra. Un’umiliazione per Harry, a detta di tanti. Eppure niente rispetto all’esclusione dal ricevimento della vigilia dei funerali di Stato con i capi di Stato e leader mondiali. Sul punto, tuttavia, il Daily Telegraph fornisce una versione alternativa, in base alla quale i duchi di Sussex, in un primo momento ammessi all’evento, sarebbero stati esclusi in quanto non ricompresi tra i membri della famiglia reale “in servizio“.