Truffa sulle mascherine, la Corte dei Conti accusa Zingaretti: danno erariale da 11 milioni di euro

23 Set 2022 15:24 - di Paolo Lami
mascherine Zingaretti

La Corte dei Conti del Lazio, in seguito all’esposto della consigliera regionale del Lazio di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo, sulla fornitura di mascherine anti-Covid, accusa il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, candidato al Parlamento, insieme con il responsabile della Protezione civile, Carmelo Tulumello, di un danno erariale del valore di 11,1 milioni di euro.

È la Verità a svelare quelli che sono gli esiti della denuncia presentata da Chiara Colosimo in relazione alla vicenda della fornitura di mascherine anti-Covid.

Per i pm contabili, il governatore e il dirigente avrebbero causato quel buco con gli affidamenti alla cieca alla Ecotech Srl di Frascati per la fornitura di milioni mascherine. Contratti in gran parte pagati in anticipo e che – scrive La Verità – alla fine non sono stati onorati”.

“Adesso – rivela il quotidiano – la Corte dei conti sembra pronta a chiedere la restituzione del denaro direttamente ai due ‘indagati’, visto che la Ecotech non è mai riuscita a restituire gli anticipi incassati e subito girati ai subfornitori, la svizzera Exor Sa e l’inglese Giosar Ltd, società straniere, ma con titolari italiani”.

“La Procura contabile, rappresentata da Alfio Vecchio, il 21 marzo 2022, nell’ambito del procedimento istruttorio I00169/2020, ha incaricato delle indagini la polizia giudiziaria. Il 15 aprile successivo, due giorni prima della Pasqua, sono stati convocati in Procura il rappresentante della Ecotech, Sergio Mondin e il suo avvocato, Giorgio Quadri. Un paio di mesi dopo la Procura ha inviato a Zingaretti e Tulumello l’invito a dedurre, cioè a replicare”. Quello che è sostanzialmente, per la magistratura ordinaria, una sorta di avviso di garanzia.

Ecotech, un’azienda attiva nel settore degli impianti di illuminazione, nella primavera del 2020 avrebbe dovuto fornire alla Regione Lazio 7,5 milioni di dispositivi di protezione, per un valore di 35,8 milioni di euro, per la quale erano stati versati complessivamente dall’ente guidato da Zingaretti acconti per 14,6 milioni di euro. Le consegne sarebbero dovute avvenire scaglionate tra il 23 marzo, il 30 marzo e il 6 aprile 2020. Ma, all’11 aprile, erano state consegnate solo 2 milioni di mascherine chirurgiche con marchio cinese (mentre tutte le altre avrebbero dovuto essere prodotti della 3M), costate 1,4 milioni di euro – scrive il quotidiano – Per questi ritardi, con atti del 29 marzo e del 2 aprile, la Protezione civile aveva revocato alla Ecotech due affidamenti da 25,2 milioni di euro complessivi, confermando solo quello da 10,6 milioni che comprendeva le chirurgiche. Il 10 aprile, a sorpresa, la Regione aveva rinnovato gli affidamenti perché, secondo quanto messo nero su bianco da Tulumello, la Ecotech aveva rilasciato ‘idonea garanzia fidejussoria’ (poi rivelatasi falsa) pari al valore dell’acconto, dopo aver dimostrato ‘l’effettiva realizzabilità della fornitura’. Il 25 aprile, assediata dagli articoli della Verità e dagli interventi in aula della Colosimo, la Regione Lazio aveva poi definitivamente risolto i contratti”.

“Adesso – sottolinea La Verità – bisognerà capire se gli errori commessi da Zingaretti e Tulumello, anche a giudizio del coordinatore dell’Avvocatura regionale, siano sanati dallo scudo penale garantito dai cosiddetti decreti emergenziali emanati dal governo Conte 2 a protezione dei pubblici ufficiali alla ricerca disperata di protezioni facciali in piena crisi pandemica. Da fine agosto in Regione la notizia dell’invito a dedurre è diventato tema di chiacchiera da bar (…). Ieri l’ufficio stampa della Regione Lazio ci ha comunicato che Zingaretti e Tulumello ‘hanno risposto alle deduzioni richieste dalla Corte dei conti affermando la piena regolarità delle procedure seguite nell’affidamento dei contratti di fornitura’, e che questi ‘erano stati già sottoposti al vaglio dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac)’. La quale – conclude l’articolo – nell’adunanza del 9 settembre 2020 ha deliberato l’invio della nota di archiviazione perché ‘è emersa l’assenza di significative irregolarità nell’operato dell’amministrazione, in quanto improntato a fronteggiare criticità di estrema gravità rispetto alle quali si è data preminenza alla tutela della salute pubblica nel rispetto di una disciplina eccezionale ed in deroga che ha caratterizzato l’attività di approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale e di altre forniture sanitarie destinate a contenere l’epidemia da Covid 19’”.

“Ho protocollato una richiesta di accesso agli atti urgente; quanto letto questa mattina conferma quello che ho denunciato finora rimanendo sempre inascoltata”. Così all’Adnkronos il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo, presidente della Commissione regionale Trasparenza e Pubblicità, commenta la notizia sulle indagini della Corte dei Conti in merito agli affidamenti da parte della Regione Lazio alla Ecotech Srl per la fornitura di milioni mascherine nel 2020.

La mia prima interrogazione risale al 7 aprile 2020 ed è ancora senza risposta – prosegue Colosimo – Nel frattempo oltre ad essere accusata di ‘bufale’ e minacciata di denunce avevo sollevato esattamente quanto sembra emergere dalla Corte dei Conti: infatti quello che secondo noi aggrava tutta la vicenda del ‘mascherine-gate’ è esattamente la scelta di aver affidato a una società non affidabile una commessa così importante e di aver perfino novato i contratti dopo che l’opposizione aveva tentato giustamente di mettere in allerta il presidente Zingaretti”.

“A questo punto non Fdi ma sarebbe la Corte dei Conti a mettere fine al cosiddetto ‘modello Lazio’ – conclude Colosimomi pare che il banco di Zingaretti sia saltato e con lui tutte le sue bugie”.

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