Ucraina, Letta incita alla «ribellione» contro Berlusconi. La replica: «Noi con Ue e Nato»
Strepita Enrico Letta, anche se questa volta il bersaglio dei suoi strali non è Giorgia Meloni e neppure Matteo Salvini bensì Silvio Berlusconi. E questa volta per alcune sue dichiarazioni sull’Ucraina. Ospite ieri di Vespa a Porta a Porta, infatti, il leader di Forza Italia si era addentrato in una ricostruzione della guerra apparsa a molti assolutoria delle responsabilità di Putin. Secondo Berlusconi, nelle intenzioni del capo del Cremlino l’invasione si doveva risolvere in una missione lampo (per altro invocata dalle repubbliche filo-russe) per sostituire il governo Zelensky con un altro costituito da «persone per bene». «Trovo incredibile che ci non ci sia una ribellione collettiva», è l’odierno commento di Letta.
Il leader del Pd: «Nessun fraintendimento»
Il leader del Pd respinge la tesi del «fraintendimento». E azzarda: «È una parzialità a favore di Putin e dimostra che c’è una parte del sistema politico, non solo a destra, che dice smettiamola, diamo a Putin quello che vuole. È inaccettabile». Non vuole invece «interpretare» le parole di Berlusconi Matteo Salvini, che rimanda ogni passaggio sul conflitto in Ucraina alla formazione del nuovo esecutivo. «Io dico che faremo di tutto per fermare la guerra quando saremo al governo. Prima il giudizio su Putin era positivo da parte da tutti, ma ora giustificazioni per chi invade non ce ne sono», dichiara dai microfoni di Rtl 102.5.
Berlusconi nel mirino per le parole dette a Porta a Porta
E Berlusconi? Il leader di Forza Italia replica sotto forma di commento ad un post su Instagram dell’account ufficiale del Ppe. «Siamo e saremo sempre dalla parte dell’Europa, degli Stati Uniti, dell’Occidente, dell’Alleanza atlantica», vi si legge. E ancora: «Siamo parte del gruppo del Ppe, i vertici dell’Unione europea sono espressi dal nostro partito. Quindi noi saremo garanti, in modo assoluto, della lealtà europea e atlantica del futuro governo. Non potremmo far parte di un governo che non avesse queste caratteristiche. La nostra Europa, per essere chiari – conclude Berlusconi -, è quella di Manfred Weber, presidente del Ppe».