Von der Leyen: ora tetto al prezzo del gas russo. Il Cremlino: price cap? Venderemo ad altri

2 Set 2022 14:15 - di Paolo Lami

Per Ursula von der Leyen è arrivato il momento di stabilire un tetto al prezzo del gas che arriva dalla Russia, via pipeline, in Europa, il cosiddetto price cap. “Credo fermamente che sia arrivato il momento di fissare un tetto massimo al prezzo sul gas russo diretto in Europa“, ha detto la presidente della Commissione europea, von der Leyen rimarcando, a margine di un incontro dei deputati conservatori nella città di Murnau, in Baviera, la necessità di contrastare quelli che ha indicato come i tentativi del presidente russo, Vladimir Putin, di manipolare il mercato dell’energia europeo.

Anche per Emma Marcegaglia, presidente della Marcegaglia Holding, il price cap europeo al prezzo del gas è “la soluzione migliore. Draghi la sta proponendo da mesi. Speriamo che al consiglio europeo dei prossimi giorni ci sia un avanzamento. Se questo non dovesse avvenire, c’è il rischio che l’Europa si rompa. Davanti a un problema come questo, che riguarda tutti, simile alla pandemia e alla crisi finanziaria, serve una soluzione congiunta“. Lo scostamento di bilancio sarebbe da evitare “Se però l’Europa non dovesse decidere, dovremo pensare di ragionarci”.

Servono soluzioni soprattutto a livello europeo e servono immediatamente. Non possiamo aspettare mesi ma nemmeno più giorni. Qui bisogna agire subito“, ha concluso.

Replica a questa ipotesi del price cap il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, Dmitry Medvedev: Il gas russo “non ci sarà in Europa se l’Ue deciderà di introdurre un price cap”.

“Sarà come con il petrolio. Semplicemente non ci sarà gas russo in Europa”, ha avvertito Medvedev.

Stessa posizione sul price cap al petrolio: un tetto massimo al prezzo del petrolio, come proposto dagli Stati del G7, causerà una “destabilizzazione” dei mercati dell’energia. E spingerà Mosca a vendere “altrove” il suo greggio, avverte il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo cui le misure anti-russe, ovvero le sanzioni, “hanno portato a una crisi molto profonda” e a una situazione in cui gli europei “stanno comprando, spesso dagli Stati Uniti, gas liquefatto per molti soldi, completamente ingiustificati. Le società statunitensi stanno diventando più ricche mentre i contribuenti europei stanno diventando più poveri“.

Definendo “assurda” l’idea di un price cap sul petrolio, Peskov ha sottolineato che “la Russia sta valutando tutte le opzioni”, evocando “scenari alternativi” per le sue vendite.

“Semplicemente con questi principi non di mercato non interagiremo con loro”, ha spiegato il portavoce, riferendosi ai Paesi che aderiranno alla proposta di un tetto massimo sul prezzo.

Rispondendo quindi alla domanda su dove Mosca intenda destinare il petrolio invenduto, Peskov ha affermato: “Verso direzioni alternative, verso quei paesi che operano a condizioni di mercato“.

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