Von der Leyen, una gaffeur nel posto sbagliato. Le sue parole imbarazzano persino Letta
Talmente improvvida è stata la frase di Ursula Von der Leyen sulle elezioni italiane («se le cose andranno in una direzione difficile, abbiamo gli strumenti, come nel caso di Polonia e Ungheria») da creare imbarazzo persino ad Enrico Letta. Incredibile se solo si considera che il leader dem si è ritagliato in questa campagna elettorale il ruolo di commesso viaggiatore dell’anti–Meloni, come dimostra la dichiarazione contro il centrodestra strappata al compagno Olaf Scholz nel corso del recente pellegrinaggio a Berlino. Ora invece dice che la frase della Von der Leyen «andava e va chiarita» perché «è ovvio che crea piuttosto casino». Ma è lesto a scaricarla sugli avversari: «La von del Leyen è leader del partito di Berlusconi e Taiani, non è una pericolosa comunista».
La Von der Leyen e le ritorsioni contro il centrodestra
Vero: la presidente della Commissione Ue è espressione del Ppe, ma ciò non riduce di un millimetro la gravità delle sue parole. Evidentemente, è davvero convinta che il ruolo della Commissione da lei preseduta consista nell’intromettersi nelle vicende di un Paese sovrano (lo sono anche quelli indebitati), arrivando addirittura a ventilare ritorsioni se un governo nazionale non batte i tacchi ad ogni suo sospiro. Insomma una concezione della carica alla Marchese del Grillo che la dice lunga sulla sua adeguatezza al ruolo.
Il pasticcio sui vaccini
Del resto la Von der Leyen ne aveva già fornito prova con il pasticciato acquisto dei vaccini. E sulla loro distribuzione. Basti ricordare l’annuncio dell’introduzione di un meccanismo di controllo per l’esportazione dei sieri fuori della Ue che stava per creare una barriera commerciale tra Irlanda e Irlanda del Nord. Più di recente, invece, ha temporeggiato sulla proposta di Mario Draghi sulla proposta di un Price cap sul prezzo del gas, decidendosi a introdurlo quando era ormai inutile. In questo caso, più che di testa sua ha eseguito gli ordini di Berlino, visto che la Germania non ha alcun interesse al tetto poiché già paga il gas russo meno di tutti. Fulgido esempio di solidarietà europea.
Inadeguata al ruolo
Von der Leyen, dunque, pasticciona, parziale e anche gaffeur. Quest’ultimo appellativo le spetta di diritto. La più eclatante gaffe risale al suo incontro con Volodymyr Zelensky a circa 45 giorni dall’invasione russa dell’Ucraina. Al momento della rituale stretta di mano lei lo salutò con l’enfasi di rivede un vecchio amico: «Che grande piacere, è meraviglioso rivederti di nuovo. È passato metà anno dall’ultima volta». E l’altro, che viveva da oltre un mese in un bunker assediato, di rimando: «Metà anno? Forse non ricordo». Quasi a dire: non vedi come sto combinato? Insomma, se tanto ci dà tanto, più che farli gli esami, la Presidente dovrebbe innanzitutto sostenerli.