In 1.400 alla “marcia” dell’Anpi su Predappio. Ora tocca agli Arditi. Ma la città cerca solo «normalità»

29 Ott 2022 8:38 - di Federica Parbuoni
predappio

Sono state circa 1.400, nonostante l’adesione da tutta Italia, le persone che ieri hanno preso parte al corteo indetto dall’Anpi a Predappio per ricordare il 78esimo anniversario della liberazione della città. La manifestazione, organizzata dalla sezione provinciale dell’Associazione partigiani, ma a carattere nazionale, aveva suscitato una certa attenzione in relazione al fatto che si svolgeva nel giorno del centenario della marcia su Roma, tanto da essere stata ribattezzata la “marcia su Predappio”.

La “marcia” dell’Anpi su Predappio

Fra i temi attenzionati alla vigilia anche quello di possibili problemi di ordine pubblico, proprio per la concomitanza con la data che tradizionalmente attira numerosi nostalgici nella cittadina e che domani si sono dati appuntamento per recarsi al cimitero, dove si trova la cripta Mussolini. Tutto, invece, è andato liscio e anche il temuto passaggio di fronte al più noto negozio cittadino di gadget fascisti non ha registrato disordini, anche grazie alla scelta dei titolari di tenere chiuso.

Domani tocca all’Associazione Arditi d’Italia

E ora le attenzioni si spostano sulla manifestazione di domani. Stime su quanto sarà partecipata non ce ne sono, ma un indicatore è il tutto esaurito di alberghi e ristoranti, che porta a ipotizzare che le adesioni all’iniziativa promossa dall’Associazione Arditi d’Italia, che hanno annunciato che sfileranno in camicia nera, possano superare quelle registrate dal corteo dell’Anpi.

Predappio chiede solo di tornare alla «normalità»

La città non sembra vivere queste iniziative con particolare slancio, nonostante l’indotto che possono portare. E, anzi, il sindaco Roberto Canali, ha manifestato un certo disagio per le attenzioni e il trambusto legati alla ricorrenza della marcia su Roma e amplificati anche dal corteo dell’Anpi, al quale non ha concesso il patrocinio attirandosi numerose critiche da parte della sinistra. «Quest’anno, vista la cifra tonda, c’è grande e troppa attenzione e mi trovo a dover tenere a bada i giornalisti da tutta Europa che spesso scrivono cose non vere», ha spiegato Canali qualche giorno fa, chiarendo che «viviamo questa ricorrenza con la speranza che poi si passi oltre e si torni a una sorta di normalità».

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