Alessia Morani si vendica e ridicolizza i vertici del Pd: «Da loro una toppa peggiore del buco»
La decisione di nominare due donne capogruppo del Pd è «una toppa peggiore del buco». Lo scrive Alessia Morani, componente della direzione Dem, in un intervento pubblicato su “La Stampa”. «Ora si pensa di riparare a questo vulnus con la gentile concessione di due capigruppo donne. La toppa è peggiore del buco. Questo tentativo di “riparazione del giorno dopo” è non solo una presa in giro. Ma comincia ad essere alquanto stucchevole. Forse non è chiaro, ma il 30% di donne elette attiene alla credibilità del Partito democratico. Se diciamo di essere un partito che pratica la parità tra i generi e poi ogni volta non lo facciamo, abbiamo un serissimo problema di credibilità».
Alessia Morani: stiamo discutendo di una débâcle elettorale ma…
«Da giorni», scrive Alessia Morani, «stiamo discutendo della prima donna capo di partito e di coalizione che con tutta probabilità sarà incaricata dal presidente Mattarella di formare il prossimo governo. Si tratta di Giorgia Meloni, una donna di destra che è arrivata laddove noi della sinistra non siamo mai riuscite». Invece, «nel nostro schieramento stiamo discutendo di una débâcle elettorale il cui esito catastrofico si estrinseca anche nella mancanza di donne elette. Ora si pensa di riparare a questo vulnus con la gentile concessione di due capigruppo donne». E ripete: «La toppa è peggiore del buco».
Le altre punzecchiature dell’esponente dem
Nemmeno ventiquattr’ore prima un altro intervento duro. Cecilia D’Elisa aveva dichiarato di non ricandidarsi come presidente delle donne dem. E la Morani aveva attaccato: «Ma qualcuno vuole prendersi ogni tanto un po’ di responsabilità?». Poi aveva aggiunto su Fb: «Cecilia D’Elia è la portavoce delle donne del Pd e durante la composizione delle liste la sua voce non l’ha sentita nessuno. Leggendo la sua intervista è sempre colpa di qualcun altro se mancano le donne elette. Delle correnti, dei territori, tra un po’ sarà il destino cinico e baro. Solo il 30% di elette per il Pd è una vergogna soprattutto dopo avere ascoltato critiche feroci per le gestioni precedenti».