“Bella Ciao” inno “istituzionale” d’Italia: arriva la proposta di legge del Pd per imporla in scuole ed enti
E’ arrivata puntuale la “vendetta” del Pd dopo le polemiche elettorali su Bella Ciao e il gran rifiuto di Laura Pausini che tanto aveva indignato la sinistra intellettuale, artistica e cinematografica impegnata nella campagna per imporre a tutti la canzone dei partigiani. Appena perse le elezioni e composto il nuovo Parlamento, il Pd è andato subito all’attacco proponendo di rendere Bella Ciao un inno “istituzionale”. Che significa? Che se la proposta diventasse legge, il giorno dopo si potrebbe, o dovrebbe, cantare in eventi pubblici in sedi didattiche, politiche e istituzionali, dalle scuole allo stadio.
Bella Ciao inno “istituzionale” nelle speranze della legge del Pd
“Bella Ciao sia riconosciuta come canto di valore istituzionale perché rappresenta i più alti valori alla base della nascita della Repubblica dopo la tragica fase della dittatura nazifascista”, è la dichiarazione di Stefano Vaccari e Marco Furfaro, deputati del PD che come primo atto del loro mandato hanno depositato la proposta di legge che punta a riconosce il carattere istituzionale ad un inno di chiara espressione popolare.
“Con la nostra proposta chiediamo, inoltre, che la canzone ‘Bella Ciao’ sia eseguita dopo l’inno nazionale in occasione delle cerimonie ufficiali per i festeggiamenti del 25 aprile Lo dobbiamo a chi ha lottato e a sacrificato la propria vita per restituire libertà e democrazia al nostro Paese. Lo dobbiamo a personalità come Liliana Segre che anche oggi in seduta di apertura del Senato, mentre la destra si apprestava a fare scelte discutibili sulla presidenza, ci ha ricordato che il 25 aprile, il primo maggio e il 2 giugno sono date che scandiscono un patto tra le generazioni, tra memoria e futuro”.