Beppe Grillo rispolvera un linguaggio terrorista: “A rapporto, brigatisti del reddito di cittadinanza”
Un linguaggio da Anni di Piombo, inopportuno, pericoloso quello usato da Beppe Grillo, che dal suo blog chiama a rapporto le “brigate del reddito di cittadinanza“ e chiede ai percettori del sussidio di mettersi a disposizione della comunità. Con tanto di immagine di una chiave inglese col pugnetto, anche questa una polaroid di vicende oscure della storia repubblicana. Inquietante.
Beppe Grillo e l’appello ai “brigatisti del reddito di cittadinanza”
“Più di quindici anni fa insieme all’Ingegner Fornari dell’Ansaldo Nucleare lanciammo un’iniziativa per tutti i residenti di Genova Nervi che volessero rendersi utili alla comunità per rendere più vivibile il quartiere, attraverso manutenzioni ordinarie, pulizie, lavori di giardinaggio, aiuto per gli anziani etc… Oggi, i percettori del reddito di cittadinanza sono circa 3 milioni, molti dei quali con competenze che vorrebbero mettere a disposizione della comunità. E infatti sarebbe anche previsto che lo possano fare ma ‘qualcuno’ preferisce impedirglielo, creando ostacoli burocratici per renderlo irregolare, se non illegale, perché è più comodo usarli come carne da cannone per fare la guerra ai poveri”, scrive sul suo blog il garante del Movimento 5 Stelle.
L’attacco al governo Meloni dopo le parole di Conte sulla guerra civile
Un attacco diretto al nuovo governo che sta per nascere, che ha annunciato di voler cancellare o modificare radicalmente il reddito di cittadinanza togliendolo a parassiti, criminali, giovani e meno giovani abili al lavoro, nullafacenti e stranieri non in regola. Un’operazione su cui già Giuseppe Conte aveva invitato a una sorta di rivolta sociale, in campagna elettorale, con frasi pericolose e potenzialmente minacciose. Come quelle parole sulla “guerra civile” in caso di arrivo al governo della Meloni e della cancellazione del sussidio. Oggi arriva il messaggio di Grillo ai suoi “elettori” a darsi da fare per offrire il proprio lavoro…
Un intento apparentemente costruttivo e pacifico, peccato per quella definizione di “brigatisti di cittadinanza” che evoca ben altre Brigate Rosse.
L’appello inquietante del fondatore del M5S
“Chiamo a rapporto le Brigate di Cittadinanza, cittadini volenterosi che vogliano offrire il loro operato ‘illegalmente’ per aiutare la comunità in cui vivono, con lavori e opere di bene nel proprio quartiere o nel proprio paese, perché servire la comunità è un dovere ma anche e soprattutto un diritto di ognuno. Cittadini che si possano sentire liberi di poter riparare una panchina dismessa, ripristinare un giardino abbandonato, costruire giochi per i bimbi, mettersi a disposizione per il prossimo”. “Brigatisti di Cittadinanza, abbiamo bisogno di voi! Abbiamo bisogno della vostra abilità e della vostra partecipazione! L’iniziativa delle Brigate di Cittadinanza giova gravemente alla Comunità. Autorizzazione Ministeriale Non Richiesta”, conclude il cofondatore del M5S. Se voleva scherzare, non c’è riuscito. Qualche brigatista chiamato a rapporto potrebbe fraintendere….