Bruxelles approva l’ottavo pacchetto di sanzioni. C’è anche il “price cap” al petrolio di Mosca
La Ue si ricompatta, almeno sulla postura nei confronti dell’aggressione russa. I Paesi membri dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo politico per un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia proposto dalla commissione. L’ottavo dall’inizio dell’aggressione militare all’Ucraina. Ad annunciare l’intesa è stata la presidenza ceca su Twitter. Che ha parlato di una ”forte risposta della Unione europea all’annessione illegale di territori dell’Ucraina da parte di Putin”.
Via libero della Ue al nuovo pacchetto di sanzioni
I referendum farsa e le minacce crescenti di Mosca, in difficoltà crescente sul fronte militare, hanno accelerato l’iniziativa sul nuovo pacchetto di sanzioni economiche verso la Russia. Formalmente ”seguirà una procedura scritta e le sanzioni entreranno in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale”, ha precisato su Twitter Edita Hrda, rappresentante permanente della Repubblica ceca presso l’Ue.
Inserito il price cap al petrolio russo
Nel pacchetto è inserito anche il price cap al petrolio russo. L’accordo apre la strada al divieto alle navi di trasporto Ue del trasporto di petrolio russo a prezzi fissati oltre un certo livello in Paesi fuori dalla Ue. Usando quindi il price cap per colpire gli introiti del petrolio del Cremlino, come in precedenza sostenuto dal G7.
L’accordo tra i 27 raggiunto ieri sera
L’accordo tra i 27 è stato raggiunto nella serata di ieri come è stato annunciato da fonti diplomatiche a Bruxelles. “I governi dell’Unione europea raggiungeranno un accordo per un nuovo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia”, aveva dichiarato ieri l’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione europea Josep Borrell. Nel suo intervento al Parlamento europeo riunito per discutere gli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina. ”Sono convinto che prima della fine di questa sessione plenaria avremo raggiunto un accordo all’interno del Consiglio”.
Von der Leyen: abbiamo messo in ginocchio l’economia di Putin
Nei giorni scorsi Ursula von der Leyen non aveva lasciato spazio a dubbi sulle mosse di Bruxelles. “Le sanzioni imposte dall’Ue contro la Russia sono il prezzo per la strada che ha scelto Putin, quella della morte e della distruzione. Adesso è il momento di essere risoluti, non è il momento per l’appeasement”, ha detto la presidente della Commissione europea. Le sanzioni funzionano, ha sottolineato. “Il settore finanziario russo è in terapia intensiva. Abbiamo tagliato fuori dai mercati internazionali tre quarti del sistema bancario russo. Quasi mille imprese internazionali hanno lasciato la Russia. La produzione di auto è caduta di tre quarti rispetto all’anno scorso. L’esercito russo sta prendendo microchip da lavastoviglie e frigoriferi per riparare le attrezzature militari, perché scarseggiano i semiconduttori. L’industria russa è a pezzi”.