Campo minato. Bonelli e Fratoianni a Calenda: «Con la tua ricetta sarà destra per sempre»
Nella politica italiana succede anche che Carlo Calenda si rivolga pubblicamente al Pd per attaccare il M5S ricevendo in cambia la reazione stizzita di Verdi e Sinistra Italiana, che non c’entrano niente. Un vero cortocircuito. Ma tant’è: alla lettera aperta su Repubblica del leader di Azione, rispondono, dallo stesso giornale, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Diciamo pure che tra i tre c’è un conto aperto da quando Calenda, dopo aver sottoscritto l’accordo con Letta, girò i tacchi per aver intravisto la sagoma dei due nell’alleanza poi abortita.
A sinistra rissa permanente
Questa, almeno, è la versione del fondatore del Terzo polo, che in realtà sapeva benissimo che Bonelli e Fratoianni facevano parte dell’intesa. La ripudiò solo di fronte alla rivolta dei suoi. Basta e avanza per spiegare perché i due oggi accusino Calenda di aver proposto una ricetta («il campo largo non esiste, il Pd scelga tra riformismo e populismo») che, a detta di entrambi, «consegnerebbe alla destra il governo del Paese e delle Regioni per lunghi anni, come già accaduto alle elezioni del 25 settembre».
Calenda al Pd: «Volete solo governare»
Toni e parole da cui non è difficile dedurne che tanto Bonelli quanto Fratoianni parlino anche a nome del Pd, in questo momento in tutt’altre faccende affaccendato. E che nell’aut aut di Calenda vede solo un espediente per accentuare le proprie difficoltà. Ipotesi corroborata dalle parole pronunciate oggi dai microfoni di Radio Capital dal capo di Azione. Il quale prima ha assicurato che «il dialogo non si chiude con nessuno», salvo poi accusare i dem di essere «un partito in mano a cinque persone che sono sempre le stesse e se la decidono tra loro». Calenda ha persino infierito contro il suo ex-partito: «Trovano una persona che li rappresenta ma poi alla fine si alleano con chiunque pur di stare al governo, questa cosa qui li ha distrutti dentro».