Caro bollette, bonus di 600 euro dalle aziende private ai dipendenti: come funziona
Con il decreto Aiuti Bis si concede la possibilità di erogare dei contributi finalizzati a pagare le utenze domestiche e di inserirli tra le somme previste dal programma del welfare aziendale. Per far fronte al caro bollette, le aziende private possono dare una mano ai propri dipendenti con un bonus da inserire tra le somme previste dal programma del welfare aziendale. Che passa da 258 a 600 euro all’anno. Lo ricorda l‘Unione nazionale consumatori chiarendo però che non si tratta di un vero e proprio bonus bollette, ma di “fringe benefit”.
Caro bollette, cosa prevede il decreto Aiuti bis
Ovvero, si tratta di quei benefit che fanno parte del welfare aziendale e che le aziende non erogano ai dipendenti sotto forma di denaro ma con beni e servizi. Tra i fringe benefit, il governo ha introdotto dunque la possibilità per le aziende di aiutare i propri dipendenti nel pagamento delle bollette di acqua, luce e gas. Ha anche elevato l’importo massimo dei fringe benefit, che sono esentasse, da 258,23 euro a 600 euro. Le aziende, quindi, potranno proporre tra i propri benefit anche la possibilità per i dipendenti di pagare o farsi rimborsare le utenze.
Come funzionano i “fringe benefit”
Il bonus bollette può esser erogato solo dalle aziende che operano nel settore privato, sono quindi escluse le pubbliche amministrazioni. I beneficiari sono esclusivamente i lavoratori dipendenti; chi riceve il contributo non paga alcuna imposta perché non è considerato reddito imponibile; allo stesso modo, l’azienda lo deduce completamente dal proprio reddito. In pratica azienda e lavoratore non pagano le tasse sul contributo bolletta.
L’azienda decide se erogarlo o meno e a chi
Il contributo non deve essere richiesto, infatti è l’azienda che decide se erogarlo o meno, potendo anche scegliere liberamente le persone cui destinarlo. Il bonus può essere erogato direttamente al fornitore da parte dell’azienda o come rimborso in busta paga per il lavoratore, previa documentazione, quindi fattura. Questo significa che i datori di lavoro possono pagare oppure rimborsare i costi delle utenze domestiche per acqua, gas ed elettricità. Il bonus in bolletta non va confuso con il bonus sociale che esiste già da diversi anni. Ed è uno strumento destinato alle famiglie in difficoltà economica per ottenere una riduzione sul pagamento delle bollette di luce, gas e acqua.