Casalinga prende il reddito di cittadinanza, scoperta a giocare 300mila euro on line: assolta
Ha vinto e poi perso oltre 300mila euro al gioco e alle scommesse online e contestualmente beneficiava del reddito di cittadinanza. La circostanza non rappresenta reato, secondo quanto stabilito dal Tribunale di Avellino, che ha assolto una donna di 37 anni, C.A., dall’accusa di omissione di informazioni dovute al fine di percepire il reddito di cittadinanza.
“Il reddito di cittadinanza è cosa diversa dalle vincite al gioco”
Secondo l’accusa infatti, la donna omettendo di indicare nella richiesta di reddito di cittadinanza presentata all’Inps nel 2019 di aver guadagnato, e nuovamente movimentato, oltre 300mila euro da giochi e scommesse online, avrebbe percepito indebitamente il sussidio. La donna, difesa dall’avvocato Danilo Iacobacci, è stata invece assolta con formula piena perché il fatto non sussiste dai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Avellino (collegio B, presidente Sonia Matarazzo, giudici a latere Pierpaolo Calabrese e Michela Eligiato). Pienamente accolta quindi la tesi difensiva secondo cui il reddito è cosa diversa dal gioco. “E’ la prima sentenza del genere in Italia”, commenta l’avvocato Iacobacci.
E c’è pure il latitante catturato mentre ritira il reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza non impediva invece a un latitante di percepirlo e di andarlo pure a riscuotere. Latitante da luglio, ma con reddito di cittadinanza. E proprio quando stava per prelevare il sussidio all’ufficio postale, sono scattate le manette ai polsi di Massimo Buonavita, 45enne napoletano, fermato dai carabinieri a Giugliano. I carabinieri erano sulle tracce del latitante da alcuni mesi, controllando i social e il web per verificare i suoi spostamenti. Ma, soprattutto, nel mirino degli inquirenti c’erano i suoi movimenti finanziari. I carabinieri si erano resi conto che Buonavita utilizzava ciclicamente alcuni sportelli degli uffici postale per incassare il reddito di cittadinanza. Variava mensilmente tra cinque, sei località per evitare di farsi individuare.
Tuttavia, i carabinieri sono stati più scaltri del criminale. Nel giorno del prelievo, si sono appostati nei pressi di tutti gli uffici postali utilizzati dall’uomo. E proprio in uno di questi, a Giugliano, i militari hanno visto arrivare l’uomo su una bici elettrica. A quel punto l’hanno bloccato e portato in carcere a Poggioreale. Buonavita deve scontare 5 anni, 4 mesi e 27 giorni di reclusione su ordine di carcerazione del Tribunale di Firenze.