Condannato per la morte di 4 giovani a Jesolo: 29enne romeno potrebbe cavarsela senza un giorno di carcere
La Cassazione ha confermato la condanna a otto anni di reclusione nei confronti di Marius Marinica, il 29enne elettricista romeno accusato di aver provocato l’incidente stradale nel quale quattro giovani avevano perso la vita a Jesolo. La sentenza, riportata dai quotidiani locali, è arrivata mercoledì 12 ottobre e conferma la decisione della Corte d’Appello di Venezia e, prima ancora, la condanna in primo grado.
L’allarme dei familiari delle vittime
Tuttavia, il 29enne romeno potrebbe non farsi neppure un giorno di carcere. Ristretto finora ai domiciliari, esattamente domani, venerdì 14 ottobre, gli resteranno solo quattro anni da scontare e a quel punto potrebbe scattare la norma che sospende la reclusione in carcere quando la pena residua è inferiore ai quattro anni. «I nostri avvocati ci hanno informato che potrebbe cavarsela senza passare neppure un giorno in prigione per un ritardo burocratico – hanno detto, attraverso lo Studio Simonetti, i familiari delle vittime al Corriere Veneto – ma come è possibile con otto anni di condanna? Come possiamo accettare una cosa simile? Siamo disorientati, ma siamo sicuri anche che la procura di Venezia cercherà di risparmiarci l’umiliazione di una così grave ingiustizia e di evitare un precedente gravissimo cui chissà quanti criminali finiranno per appellarsi».
Marius Marinica con la sua Ford speronò l’auto dei 4 giovani
La notte del 14 luglio 2019 ha segnato nel cuore la comunità del basso Piave e del litorale, con la morte dei quattro ventenni di Musile e San Donà: l’auto sulla quale viaggiavano – al ritorno da una serata in compagnia a Jesolo – venne scaraventata fuori strada, attraversando un campo, risalendo l’argine, abbattendo un palo della luce e riversandosi mortalmente nelle acque del canale, dopo essere stata “toccata” dalla Golf del giovane romeno, rientrata dal sorpasso. Lui si era allontanato senza prestare aiuto. Ci pensarono altri automobilisti a cercare di soccorrere i giovani, riuscendo però solo a salvare una di loro.
La strage alle porte di Jesolo la notte di 3 anni fa
Le varie perizie hanno poi cercato di ricostruire in tribunale le cause e le colpe della tragedia: sì, Marinica viaggiava a velocità sostenuta ma non è possibile chiarire se rispettare i limiti di velocità – correva a 77 chilometri orari invece di 70, stando ai rilievi – avrebbe fatto qualche differenza; non c’è dubbio, invece, sui motivi dell’uscita di strada della Ford Fiesta dei ragazzi che, se non fosse stata colpita lateralmente, non avrebbe mai deviato dal suo percorso rettilineo. Come in appello, la difesa del 29enne romeno ha cercato di far valere le attenuanti generiche, ma come per il secondo grado di giudizio, anche il terzo ha respinto la richiesta.
Nella foto, i quattro ventiduenni di Musile morti nella strage stradale: Riccardo Laugeni, Eleonora Frasson, Leonardo Girardi e Giovanni Mattiuzzo,