Conte: «Finché c’è Letta non c’è alleanza». Così il “fattore L” condiziona la sinistra
Il rebus delle alleanze a sinistra condizionato dal “fattore L”, inteso come Letta, Enrico, il segretario uscente del Pd. Fintanto che sarà lui a sedere sulla poltrona più alta del partito di Largo del Nazareno, i 5Stelle non accetteranno alcun invito alla collaborazione. L’ultimo in ordine è arrivato solo domenica dagli studi tv di Fabio Fazio dal leader in persona, ma Giuseppe Conte lo ha lasciato cadere nel vuoto. Proprio per il “fattore L”, beninteso. Tra il segretario dem e il capo politico pentastellato si è accumulata molta ruggine per via della evidente sottovalutazione del secondo da parte del primo.
Conte lascia cadere l’appello all’unità
Il risultato elettorale ha invece dimostrato che i grillini sono caduti in piedi, attestandosi sopra il 15 per cento e, per altro, neanche a distanza così siderale dal Pd, calato al 18. Come se non bastasse, ora i sondaggi indicano un ulteriore avvicinamento tra i due partiti. Per Conte la partita è più semplice: appena vede un varco libero a sinistra, vi si precipita ad attraversarlo. Ora è il momento della pace: ha lanciato lui l’idea di una mobilitazione anti-escalation militare senza bandiere e subito nel Pd è scattata la corsa ad emularlo. Prima il campano De Luca poi lo stesso Letta hanno annunciato l’organizzazione o la partecipazione a manifestazioni di piazza.
Il congresso del Pd dà una mano a Giuseppi
A dare una mano a Conte è anche la fase congressuale che si respira nel Pd. La corsa a succedere a Letta è ormai aperta, ma l’azione grillina dà fastidio a tutti i pretendenti dal momento che rappresenta agli occhi di ognuno di essi lo schema più aborrito: trovarsi con un concorrente alla propria sinistra. Ma è proprio lì che Giuseppi sta come un topo nel formaggio. Sicuro: a lui basta issare le bandiere che il Pd non sventola più per rosicchiare altri consensi ai dem. È il motivo per cui è stata un vera e propria batteria di “no” quella che ha accolto l’appello alla «collaborazione» giunto da Letta. «Fin che c’è lui segretario, non se ne parla», hanno replicato dal M5S. Dal “fattore k“, inteso come kommunismus, al “fattore L”. Chi l’avrebbe mai detto…