Crosetto querela Stefano Feltri per l’articolo ignobile sul Domani: “E’ l’unico metodo che capiscono”
Guido Crosetto è furibondo e ha deciso querelare Stefano Feltri, direttore del Domani, che nell’edizione del 27 ottobre apre gettando fango sul neo ministro della Difesa. La prima pagina del giornale fondato da Carlo De Benedetti presenta un’inchiesta di Emiliano Fittipaldi e titolata: “Così Crosetto ha incassato milioni di euro da Leonardo”. Accuse infondate. I termini dell’articolo non sono accettabili. “Il nuovo ministro della Difesa – si legge -solo nel 2021 ha guadagnato dal colosso delle armi 618mila euro”. Al fango si può controbattere solo in un modo quando la malafede non arretra.
Crosetto: “Le condanne civili e penali, unico metodo per capire…”
“Ho dato mandato allo Studio Legale Mondani perché sono certo che le condanne in sede civile e penale siano l’unico metodo che direttori, editori e giornalisti possano intendere, di fronte alla diffamazione. Il mio ora è un obbligo Istituzionale: quello di difendere il Dicastero“. E’ definitivo Crosetto che dai suoi profili social comunica la decisione di querelare il direttore del Domani.
Crosetto, fango sulla prima pagina del Domani
La prima pagina del quotidiano diretto da Stefano Feltri grida vendetta. L’inchiesta è accompagnata dall’editoriale velenoso sul governo italiano che è un atto d’accusa, una condanna: “L’Italia resta il paese fondato sul conflitto di interessi”. E parla di Berlusconi e di Crosetto come emblemi del problema dell’Italia. Il Domani è stato tra i quotidiani più faziosi e insultanti durante tutta la campagna elettorale, dopo il voto e adesso a governo in opera dopo la fiducia di Camera e Senato. L’attacco di bile è impetuoso. La sinistra politica, anche nelle repliche alle Camere di questi giorni, è stata patetica, nulla. Il governo Meloni li ha lasciati senza parole e senza idee. Le opposizioni si sono scannate anche durante gli interventi. Cosa resta se non provare a screditare i ministri del nuovo governo? Il conflitto di interessi è una delle “carte” più amate da certa sinistra.
Crosetto ha da tempo chiarito, ma per il Domani non conta
“Il caso di Guido Crosetto rende evidente l’inadeguatezza di una disciplina del conflitto di interessi scritta dal politico col maggiore conflitto di interessi di sempre”, scrive velenosamente il direttore. “Crosetto è stato sottosegretario alla Difesa, poi è diventato un lobbista del settore armi, con incarichi e redditi significativi ricostruiti da Domani“. Solo fango. Crosetto ha chiarito a più riprese le sua posizione: «Per tutti quelli che (non per amore) me lo stanno chiedendo, rispondo. Mi sono già dimesso da amministratore, di ogni società privata (non ne ricopro di pubbliche) che (legittimamente) occupavo. Liquiderò ogni mia società (tutte legittime). Rinuncio al 90% del mio attuale reddito». Lo ha annunciato su Twitter dopo la conferma della sua nomina a ministro della Difesa. Con l’obiettivo di troncare sul nascere ogni polemica. E dando l’addio alla carica di presidente dell’Aiad, ovvero la Federazione delle aziende italiane dell’aerospazio e della difesa aderente a Confindustria.
Il tentativo di delegittimare, ultima carta in mano a certa sinistra
Non solo. Precedentemente Crosetto ha abbandonato anche la presidenza di «Orizzonti sistemi navali»: società controllata al 51% da Fincantieri ed al 49% da Leonardo. Ovvero i due principali gruppi industriali italiani del settore. «Da privato e libero cittadino in questi anni ho costruito una bella società di consulenza, con mia moglie e mio figlio. Sono fatto così male che, adesso che una mia amica, che fino a 2 giorni fa non contava, conterà, ho deciso di liquidarla perché nessuno possa fare illazioni». E chi continua a farle, a questo punto si becca una querela.