Al via lo sgombero del rave party di Modena. In Cdm le misure di Piantedosi contro lo sballo
Il Viminale fa sul serio sul fronte sicurezza. Sin dall’alba hanno preso il via le operazioni di sgombero del rave party di Modena per Halloween, in corso da quattro giorni. Ieri il ministro Piantedosi ha dato mandato al Prefetto di Modena e al Capo della Polizia Lamberto Giannini di adottare ogni iniziativa per interrompere il raduno all’insegna dello sballo (gli organizzatori volevano restare fino a martedì). E sgomberare l’area del ritrovo, un enorme capannone in disuso, non lontano dall’uscita autostradale. L’arrivo in massa dei partecipanti (circa 3000), anche da Francia, Spagna, Germania e Austria, ha causato blocchi stradali e traffico impazzito.
Iniziato lo sgombero del rave party di Modena
Il ministero dell’Interno intende invertire la rotta dei passati governi. Non è tollerabile assistere al fenomeno dei raduni con migliaia di giovani all’insegna dello sballo e dell’illegalità. Oggi in Cdm Piantedosi porterà in Consiglio dei ministri per un primo esame una serie di misure normative. Per dare “nuovi e più efficaci strumenti di prevenzione e intervento”.
Oggi in Cdm i primi provvedimenti
Il provvedimento – che potrebbe tradursi in un decreto da varare entro la settimana – dovrebbe contenere misure come il sequestro immediato e la confisca dei mezzi, (camion e furgon). E di tutto il materiale utilizzato per i raduni. Comprese e strumenti e apparecchiature musicali. Un danno agli organizzatori dei rave che verrebbero denunciati e perseguiti. Infine l’obbligo di ripristinare i luoghi danneggiati. Misure che dovrebbero fungere da potente deterrente all’organizzazione.
Confisca dei mezzi e denuncia degli organizzatori
Tra gli obiettivi del provvedimento anche la prevenzione. Intercettando chat e canali social per conoscere in anticipo tempi e luoghi ed evitare il grande afflusso che rende difficile lo sgombero. Una netta discontinuità con la passata gestione dei rave. Come dimostra il fallimento dell’ex ministro Lamorgese in occasione del maxi rave di Mezzano, nel viterbese della scorsa estate. Nel corso del quale morì un giovane di 24 anni. All’epoca il Viminale scelse la strada della “dissuasione”. La Lamorgese non volle procedere allo sgombero. Ritenendolo, parole sue, “pericoloso per l’ordine pubblico”.
Il plauso di Salvini e degli imprenditori del divertimento legale
Immediato il plauso di Salvini. “Basta rave party illegali, delinquenti che spadroneggiano, istituzioni umiliate. Ora si cambia! Complimenti al ministro Piantedosi, avanti così”. Favorevoli alle misure dure anche i commercianti furiosi. E gli imprenditori del settore dell’intrattenimento. «Lo sgombero del rave party di Modena pone in luce un problema che le imprese del divertimento italiano conoscono e combattono da anni. Il fenomeno dell’abusivismo”, così Maurizio Pasca, presidente dell’Associazione Italiana Imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo. Che loda l’iniziativa del Ministro Piantedosi. “Sono fenomeni sociali che vanno stroncati sul nascere. Perché illegali e portatori di problemi di ordine pubblico dai danni sociali ed economici ingenti. Non ci sono controlli durante questi eventi. E, come spesso è accaduto in passato, può veramente succedere di tutto”.
La sinistra difende i raduni contro la risposta militare
La sinistra, come da copione, difende ‘i bravi ragazzi’ dello sballo illegale. I dem si dicono preoccupati della riposta militare del governo. “Non bisogna dar fuoco alle polveri salviniane”. Il rito dei raduni illegali, che richiamano giovani e sbandati da mezza Europa, è sempre lo stesso. Ieri a nord di Modena si è superata la soglia. Tremila persona accampate nell’area del capannone (il proprietario ha sporto denuncia) dopo il solito tam tam via social. Musica ad altissimo volume. Alcool, canne, sballo. Ragazzi in delirio. E molti dei partecipanti accampati intorno al luogo del rave per occupare e presidiare il territorio. Fronteggiano le forze dell’ordine intenzionati a rimanere fino a martedì.