De Micheli: “Pronta per la segreteria contro il patriarcato del Pd e la misoginia di certe compagne”
L’accusa è grave: nel Pd regna il patriarcato. La denuncia dritta al cuore del Nazareno arriva dall’ex ministra dem Paola De Micheli. La grintosa romagnola scalda i muscoli per scalare la segreteria del post-Letta. In un’intervista-sfogo al Corriere dice si essere pronta per la missione quasi impossibile. Perché scendere in campo? “Io ho ragioni potenti per candidarmi alla segreteria di un partito che è scalabile. Non sono sola, tante federazioni e circoli lavorano con me a un’idea diversa di Pd. Per mettere molto più potere decisionale nelle mani degli iscritti. Un cambiamento radicale, che illustrerò nella mozione e in un libro”.
Paola De Micheli scalda i muscoli per la segreteria
Insomma la De Micheli fa sul serio. Mai una donna si era candidata a guidare il Pd se si esclude Rosy Bindi. Unica nella storia. “Ora provo io e dicono “Paola farà il ticket con un uomo”. “No – replica ai notabili uomini – facciano il ticket con me, perché io sono già stata vicecapogruppo e vicesegretaria” . Viene dalla gavetta. Consigliere a Piacenza e poi sottosegretaria, ministra, commissaria al terremoto. Ho molte idee per cambiare il Pd – insiste a partire da un’organizzazione più concentrata su iscritti e volontari. No al dirigismo e largo alle donne. “Siamo il partito che ha fatto più leggi a favore delle donne”, punta l’indice. “Ma poi le candidature a sindaco o presidente di Regione sono rarissime. E la colpa è anche della misoginia di alcune donne che, con un po’ di accidia, si sentono soddisfatte da un ruolo ancillare”. Patriarcato ma anche colleghe disposte a rimanere indietro. Ma non fa nomi.
“Sfido gli uomini e la misoginia delle donne”
Ai padri nobili vuole bene. Ma è tempo di rottamare i Veltroni, i Bersani, i Prodi, i D’Alema. “Adesso tocca alle donne e agli uomini nati tra i ’70 e i ’90, che si sono impegnati per tenere in piedi il Pd. Ne avremo cura amorevole, determinata e materna”, dice sorniona. Modelli dice di non averne.Non si ispira, come dicono, alla vice di Biden, Kamala Harris? “No, l’unica donna a cui vorrei somigliare è mia madre. A 44 anni è rimasta vedova con tre figli e si è spaccata la schiena per farci laureare, lavorando con noi nei campi di famiglia. Come lei, io non mollo mai”.
“Sono pronta a fare l’anti Meloni”
È pronta a fare l’anti Meloni. “La sfido, facciamo in Parlamento un patto per il lavoro e ci troverà. Non ho ancora nessun altro da sfidare”, puntualizza rispetto ai competitor per la segreteria. “Contro un’avversaria così aggressiva e suadente – dice a proposito della leader di di FdI – bisognava fare una campagna elettorale corpo a corpo”. Autocritica ma soprattutto processo a Letta. “Non abbiamo capito la sofferenza del Paese e la reazione alla sconfitta è stata un po’ gattopardesca. Comunque è finita un’epoca”. Morale: la Meloni sarà la prima donna premier e la De Micheli la prima segretaria del Pd. “Guiderò l’opposizione e torneremo a vincere. Sarò l’anti Meloni perché mi preoccupa molto il modello dei governi ungherese e polacco”..