E’ morta Angiolina, la madre di Francesco Ciavatta. Il video in cui raccontò la tragica sera del 7 gennaio
E’ morta Angiolina Mariano Ciavatta, la madre di Francesco Ciavatta, una delle tre vittime della strage di Acca Larenzia avvenuta a Roma il 7 gennaio 1978. Ciavatta aveva 18 anni al momento dell’attentato ad opera di un commando di estremisti di sinistra, sempre rimasto senza colpevoli. L’agguato costò la vita a lui e a un altro giovane attivista del Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti, assassinati davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano in via Acca Larenzia, nel quartiere Tuscolano, a Roma. Più tardi cadrà anche Stefano Recchioni, colpito alla testa da un colpo d’arma da fuoco dopo un fronteggiamento tra attivisti missini accorsi sul posto e carabinieri.
Ciavatta e Bigonzetti stavano uscendo dalla sezione insieme ad altri tre militanti, quando furono investiti dai colpi di diverse armi automatiche sparati da un gruppo di fuoco formato da cinque o sei persone. Bigonzetti, ventenne iscritto al primo anno della facoltà di medicina e chirurgia, rimase ucciso sul colpo. Ciavatta, ferito, tentò di fuggire lungo la scalinata che costeggia l’ingresso della sede ma, inseguito dagli aggressori, fu colpito nuovamente alla schiena e morì in ambulanza.
I funerali di Angiolina si terranno domani alle 16 a Montagano, il piccolo centro in provincia di Campobasso da cui proveniva la famiglia Ciavatta e nel cui cimitero già riposano Franco Ciavatta e suo padre Antonio, che si tolse la vita per la disperazione due anni dopo la strage. Toccante l’episodio sulla famiglia Ciavatta ricordato da Luca Telese nel suo libro “Cuori neri”.
La dirigente del Msi Patrizia Walton informò Almirante del fatto che il padre di Francesco Ciavatta non riusciva a riaversi dopo la perdita del figlio. Si era chiuso in un “preoccupante stato di mutismo”. Almirante e sua moglie Assunta decidono di incontrare a cena i coniugi Ciavatta ma per tutta la serata il papà non dice una parola. Dopo pochissimi giorni il padre di Francesco trangugiò una bottiglia di acido muriatico togliendosi la vita. La mamma Angiolina tornò nel suo paese d’origine, a Montagano, e si rifiutò di parlare di Acca Larenzia quando fu raggiunta al telefono dal giornalista che stava scrivendo appunto il libro sui martiri missini.
Sei anni fa raccontò la tragica sera del 7 gennaio 1978 in una intervista a Telemolise, alcuni stralci della quale si trovano su youtube nel video che postiamo qui: