Fiamma Nirenstein: inequivocabile la condanna di Meloni delle persecuzioni nazifasciste
“Sono parole particolarmente impegnative. Che non ha scelto a caso e che sa molto bene che costituiscono un vero e proprio impegno”. L’intervento di Giorgia Meloni in occasione del tragico anniversario del rastrellamento del ghetto avvenuto il 16 ottobre del 1943 suscita l’apprezzamento di Fiamma Nirenstein. Parole di condanna assoluta. Che la giornalista ebrea, italo-israeliana, intervistata dall’Adnkronos, interpreta come un messaggio preciso e diretto. “E cioè quello che è proibita qualsiasi forma di antisemitismo”. Il giudizio della Meloni è nitido e non lascia a spazio a presunte ambiguità. Che appassionano avversari, stampa e analisti progressisti.
Shoah: Nirenstein: le parole di Meloni sono un impegno serio
Nella nota la premier in pectore parla di “una giornata tragica, buia e insanabile” a proposito della mattina del 16 ottobre 1943. E di “vile e disumana deportazione di ebrei romani per mano della furia nazifascista”. Un orrore – aggiunge – “che deve essere da monito. erché certe tragedie non accadano più. Una memoria che sappia essere di tutti gli italiani. Una memoria che serve a costruire gli anticorpi contro l’indifferenza e l’odio. Una memoria per continuare a combattere, in ogni sua forma, l’antisemitismo”.
La condanna del nazi-fascismo è un segnale inequivocabile
La Nirenstein giudica particolarmente significativo il termine nazi-fasciste. Utilizzato a proposito delle persecuzioni che hanno portato a questi crimini. “In questo modo mette all’indice il nazismo e anche il fascismo”, evidenzia la giornalista. Che ricorda il percorso della destra italiana sul terremo dell’antisemitismo. “La destra ha cominciato nel 2003. Quando Fini andò a inchinarsi a Yad Vashem (il Museo della Shoah). E chiese perdono e parlò dell’Olocausto come di ‘un abisso di infamia’. U n lungo processo per cui antisemita è inventato un’offesa anche a destra. E non solo a sinistra”. ”Berlusconi poi – continua la Nirenstein – ha dimostrato la sua simpatia, sia per il popolo ebraico che per Israele. Naturalmente lui è diverso dalla Meloni. È un conservatore liberale. E durante il suo governo cambiò la politica nei confronti di Israele. Facendo svoltare l’Italia da quell’atteggiamento sempre anti-israeliano. Che era stato una caratteristica dei governi andeottiani-comunisti. Non è vero che gli antisemiti sono solo a destra. Anzi, c’è un fiorente antisemitismo di sinistra. Che si appunta soprattutto contro Israele. Come ho scritto sul mio ultimo libro intitolato Jewish Life Matters“.