Francesco, Jessy, Kate e gli altri: dietro chi li ha uccisi c’è (quasi) sempre lo sballo da droga e alcol
Dietro molti omicidi stradali c’è una parola che non finisce mai nei titoli dei giornali o sugli articoli che leggete sugli schermi dei cellulari: è la parola “droga”. Si epura (chissà perché) il filo rosso che accomuna gli autisti: lo sballo da alcol e droga è decisivo in (quasi) tutti gli incidenti che finiscono sulle prime pagine dei giornali.
Francesco Valdiserri è l’ultima vittima: l’ha travolto una 23enne drogata e ubriaca
Era ubriaca e drogata la 23enne che l’altra notte ha ucciso Francesco Valdiserri, 18 anni, travolto mentre camminava sul marciapiede di via Cristoforo Colombo. Era positivo ad alcol e droga il 40enne romano che, l’8 ottobre sulla bretella della A24, ha ucciso le due turiste belghe Jessy Dewildeman, 24 anni e Wibe Bijls 26 anni. Non ha avuto la ribalta nazionale la morte di Kate Anne Butler, 23 anni, americana residente a Ostia. Era però positivo alla cannabis l’autista che l’ha travolta e uccisa.
Sono soltanto le ultime” vittime collaterali” di una strage compiuta da persone “alterate” alla guida. Le vittime incolpevoli dello sballo altrui sono anche bambini. Come Mohnad, il dodicene egiziano ucciso il 9 agosto a Milano da un pirata della strada marocchino, trovato positivo alla cannabis. E proprio sulle stragi stradali il tema delle cosiddette droghe leggere è colpevolmente trascurato. E sottovalutato.
Da Napoli a Verona: le morti stradali causate da autisti positivi ad alcol e droga
Una piaga a carattere nazionale: mercoledì 17 ottobre, a Casoria, Giuseppe Guidoni, 64 anni, era sceso sotto casa per buttare la spazzatura. Un 45enne in scooter, risultato positivo ai test tossicologici, lo ha travolto ucciso. Dal rapporto Aci-Istat che analizza i sinistri nel 2021, risulta che solo nel Napoletano nello scorso anno ci sono stati 89 morti e più di seimila feriti. Molte volte il responsabile è in condizioni psicofisiche alterate.
Un bollettino drammatico in ogni posizione geografica. Sono quattordici i morti in incidenti stradali solo in provincia di Verona dall’inizio dell’anno: l’ultimo a Montorio. Il 18 ottobre scorso l’ultimo caso: un 42enne, risultato positivo alla cocaina e all’alcol, si è schiantato con il suo furgone alle 7 di mattina contro quello di un fornaio di 61 anni, uccidendolo sul colpo. Ma anche in questo caso, la parola “droga” non è mai comparsa in nessun titolo.
(Nella foto: Kate, Jessy, Wibe, Francesco: tutti uccisi da autisti positivi ai test su alcol e droga)