Giuli: vi spiego il “metodo Meloni”, spazio a uomini e donne capaci e poche personalità dalla società civile
15 Ott 2022 15:16 - di Redazione
In controtendenza su LiberoAlessandro Giuli: le scelte di Giorgia Meloni per Senato e Camera non sono un passo indietro rispetto al volto moderato mostrato in campagna elettorale. Anzi. In altre parole non è vero che la destra non appena agguantata la corona della vittoria ha mostrato il suo vero volto, cioè quello estremista e identitario.
La lettura di Giuli è tutt’altra e opposta alla narrazione della sinistra. “Volendo concedere qualcosa alla malizia – scrive Giuli – si potrebbe far notare come il neopresidente postfascista di Palazzo Madama (La Russa) e il suo omologo leghista a Montecitorio (Lorenzo Fontana), collocati come sono nelle sedi della “neutralità costituzionale” poste alla base del triangolo ideale che ha il proprio vertice al Quirinale, rappresentano appunto un’abile istituzionalizzazione degli elementi – diciamo così – più identitari, per storia e vocazione personale, all’interno del centrodestra (o destra-centro)”. In pratica, Meloni avrebbe normalizzato e non esaltato i profili identitari dei due esponenti politici.
Quindi Giuli si diffonde sul “metodo Giorgia”: che è il contrario di quello grillino di destabilizzare, sfasciare e occupare poltrone con personaggi incompetenti. “Chi conosce Giorgia Meloni e il suo staff sa bene che il loro schema è uno solo e obbedisce al medesimo criterio funzionale d’impersonalità attiva con il quale sono state stilate le liste elettorali: poche e insigni personalità estratte dalla società civile, largo spazio a uomini e donne capaci, scelti sulla base di un cursus honorum maturato nei meccanismi amministrativi degli enti locali.
Una volta completato il processo di selezione della rappresentanza partitica, ecco che il piano assume i contorni del processo governativo di chiaro stampo politico arieggiato però dalla scommessa della competenza”. Anche – chiarisce in conclusione – a costo di sacrificare la nomenclatura di Fratelli d’Italia.