
Gualtieri s’affida a Russell Crowe: da gladiatore ad ambasciatore di Roma per salvare la “grande bellezza”
Meno male che c’è lui, Russell Crowe, tornato a Roma e che giusto in queste ore ha dichiarato proprio dal cuore della città eterna: «Sarò sempre al suo servizio». Lo ha detto, in italiano, l’attore australiano naturalizzato hollywoodiano, che oggi ha ricevuto in Campidoglio, dal sindaco Roberto Gualtieri, una targa come ambasciatore di Roma nel mondo. «Ho un profondo legame con questa città – ha aggiunto l’interprete de Il Gladiatore – ho sempre apprezzato la generosità e la gentilezza che il popolo di Roma mi ha dimostrato».
Russell Crowe ambasciatore di Roma nel mondo
Russell Crowe vola in Campidoglio, nel cuore pulsante di una città che ancora oggi definisce il suo “vecchio ufficio”: e per fortuna la “Grande bellezza” che riempie i suoi occhi, occulta degrado e sporcizia che imperversano sullo sfondo di immagini da cartolina sempre più logore e sbiadite. Immagini che vanno ormai persino oltre lo spettacolo indecoroso del caos metropolitano. Oltre finanche l’indifferenza e il degrado che stringono nella loro morsa vicoli e viali sommersi di rifiuti. Uno stato di abbandono, quello in cui versa la città, in cui la natura selvaggia minaccia di riprendersi i suoi spazi: tra cinghiali a passeggio nelle aree urbane e acqua che inonda le strade alle prime gocce di pioggia.
L’attore ha ricevuto una targa d’argento dal sindaco
Ma non siamo nell’arena del Colosseo dominata dai gladiatori per l’appunto. E neppure nella capitale dell’Impero delle naumachie. Non siamo al tempo dei Cesari… Siamo al punto in cui Roma vive la sua stagione più dura. E ce ne vorrebbero di gladiatori per riscattarne passato, presente e futuro… Intanto però, a restituirle un po’ di fascino glamour provvede lui, l’attore australiano naturalizzato hollywoodiano, tornato nella capitale per piazzare al centro dell’arena il bagaglio di amore e di nostalgia per le esperienze vissute nelle arterie vitali della città eterna.
Russell Crowe e l’amore per la Grande bellezza oltraggiata
Come la visita fatta alla fontana di Trevi in occasione della sua ultima incursione estiva nella capitale, con tanto di pellegrinaggio dovuto a quello che ha definito «uno dei miei luoghi preferiti nell’universo». Un’immagine imperiale, quella che il divo hollywoodiano ha di Roma, battuta nei suoi luoghi simbolo, e magari per questo ancora in parte immune, nel suo immaginario, al degrado di spazzatura e ungulati che assediano le sue aree semi-centrali e al confine periferico, inesorabilmente in ostaggio di sporcizia e inefficienza istituzionale. Ma va bene così: a un attore che vive di illusione cinematografica, è meglio lasciare il sogno di una città caput mundi per bellezza e storia.
Le tappe dell’onorificenza all’attore
E allora ben vengano la targa in argento che riproduce Palazzo Senatorio che l’attore ha ricevuto oggi. La cerimonia in Aula Giulio Cesare. L’incontro privato con il Sindaco nel suo Studio nella Sala dell’Orologio. Con tanto di tradizionale affaccio dal balcone della Torre di San Niccolò V per ammirare il panorama sui Fori. Russell Crowe si merita questo scorcio sull’eternità romana: per fedeltà e amore a una città simbolo. Alla sua bellezza oltraggiata. E alla sua illusione vagheggiata nel sogno del cinema e dei suoi protagonisti.