Il colpo al cuore di Giovanni Lindo Ferretti ad Andrea Scanzi: «Ho votato Meloni e prego per lei»
Ha votato per Giorgia Meloni e ora prega per lei. Giovanni Lindo Ferretti, il cantautore che è stato volto, voce e parole dei Cccp, ha rivelato che «in campagna elettorale mi hanno innervosito tutti, Meloni compresa. Però alla fine ho votato e ho scelto lei». Poi, una volta visti i risultati, «ho detto: “Povera Giorgia”. E ho recitato un’Ave Maria per lei». «Da allora ogni giorno dico una preghiera per lei», ha chiarito quello è considerato il padre del punk italiano, in un’intervista al Fatto Quotidiano, firmata da Andrea Scanzi.
Giovanni Lindo Ferretti: «Ho votato per Meloni e prego per lei»
Per Giovanni Lindo Ferretti, infatti, quella che affronta la leader di FdI è «una condizione impossibile: per la situazione generale, per la sua coalizione, per la natura ingovernabile degli italiani». E, dunque, dice quella preghiera per lei, infischiandosene di quello che pensano gli altri. «Ho paura di apparire arrogante, ma non me ne importa nulla. Non sono interessato in alcun modo ad aprire un contraddittorio», ha chiarito Ferretti, nell’intervista che prende spunto dalla pubblicazione del suo libro di preghiere e memorie Óra – Difendi, conserva, prega (Aliberti).
La gioia per la sconfitta della sinistra: «Distruggono tutto ciò che amo»
E mentre ha raccontato di pregare per Meloni, Giovanni Lindo Ferretti, uno che guidava un gruppo chiamato Cccp e che ancora oggi rivendica il suo essere «antifascista», ha chiarito di essere invece «molto contento» che «la sinistra abbia perso». «Molto», ha insistito, spiegando che questo è dovuto al fatto che «da persona cresciuta convinta di appartenere alla sinistra rivoluzionaria e progressista, ho scoperto con dolore, all’implodere dell’Urss, che avevo sostenuto coloro che distruggono da sempre tutto ciò che amo e a cui mi sento legato». «C’è chi ti dà del “fascista”», ha sottolineato Scanzi. «Mi metto a ridere. Io sono profondamente antifascista: sono antifascista da secoli. Questa è una casa di un antifascismo viscerale», ha replicato Ferretti, rivelando che sul quarantennale dei Cccp, che ricorre il prossimo anno, «ci hanno chiesto di celebrare la ricorrenza. Ho risposto così: “Sarebbe più gentile se, prima di farlo, aspettaste la mia morte”. Qualcosa faremo. Si tratta di ricreare quello stato di grazia dei Cccp. E gli stati di grazia non possono durare in eterno».