Il “pianto” della Moretti: “La Meloni ha fatto il governo in un mese, noi quanto aspetteremo un segretario?”
Frustrazione. Anche nelle “rosicate” e nei mal di pancia ci sono delle sfumature semantiche a sinistra. Alessandra Moretti in un tweet sferza il Pd in modo molto icastico. La rabbia di osservare insediarsi al governo il centrodestra abbia un termine, pensiamo a noi e dove vogliamo andare. “La Meloni ci ha messo meno di un mese per fare il Governo- striglia la sua segreteria– . Noi quante stagioni ci dobbiamo mettere per avere una nuova segreteria? Avviamo subito il congresso per avere a gennaio una nuova leadership. Urge opposizione forte”. L’eurodeputata del Pd conosce i suoi polli e riconosce quanto la rapidità di esecuzione della Meloni segni una marcia in più nel centrodestra. Difficilmente eguagliabile per le sinistra, allo stato attuale delle cose. E per questo lancia un grido di dolore ai suoi. Dimostrando quanto nervosismo e quanta confusione alberghino in una sinistra che sta lasciando sul campo solo schizzi di livore: dalla Boldrini che si interroga sul ruolo dell’ananas di fronte alla nascita del ministero dell’ Agricolutra e della sovranità alimentare; a Nicola Fratoianni di Sinistra italiana che non sa far altro che evocare un ministero delle colonie e delle corporazioni; pur di scimmiottare le varianti volute dal governo Meloni per estendere la mission di alcuni ministeri. Un’opposizione molto misera. Può bastare. Dunque la Moretti sbotta contro l’inerzia dei suoi sodali di partito. Così non si va da nessuna parte.
La frustrazione della Moretti: “Noi quanto dovremo attendere un segretario? La Meloni…”
Moretti tradisce un pizzico di “invidia” per la rapidità con la quale Giorgia Meloni, lavorando in silenzio si sia fatta trovare pronta nel trovare una sntesi con gli alleati. A nulla è servito il lavorìo ai fianchi dei grandi giornali nel dipingere fratture insanabili. Le fratture insanabili sono le loro: quello di un Pd che non sa cosa vuole, diviso sull’asse col M5S, diviso nella scelta di un nuovo segretario. Né lei, la Moretti, né le altre parlamentari del Pd possono fare molto. Emerge la frustrazione dalle sue parole. Ci vorrà ancora molto tempo, ci sentiamo di rispondere alla Moretti, prima che il suo partito faccia una sintesi. Se ne faccia una ragione.
Pd, frustrazione Moretti: “Quante stagioni ci dobbiamo mettere per una nuova segreteria?”
Il Pd non si è ancora ripreso dalla sconfitta elettorale e dall’inedito ruolo di opposizione chi gli toccherà. Per ora sa solo pronunciare invettive ad personam: la Cirinnà che taccia di oscurantismo “Roccella, Mantovano, Valditara, Nordio”; la Lorenzin che parla di un governo “già visto” in salsa sovranista; e una De Micheli che afferma che si tratta di un governo “modesto”. Con una compagine così, molto rancorosa e divisa sugli obbiettivi, sulla segretaria e sulle categorie sociali che intendono supportare, il mese di gennaio auspicato dall Moretti per avere una nuova leadership è un’utopia. O una battuta di spirito.