Iran, decine di video incastrano la “polizia morale” per la morte della 16enne Nika Shahkarami (video)

28 Ott 2022 11:54 - di Roberto Frulli

Decine di video ottenuti dalla Cnn e le testimonianze di centinaia di persone che erano in piazza a Teheran a protestare per la morte di Masha Amini inchiodano la cosiddetta “polizia morale” della capitale iraniana per l’arresto brutale della 16enne Nika Shahkarami successivamente trovata senza vita.

Nei molti video che ora l’emittente statunitense ha ottenuto si vede chiaramente che Nika Shahkarami viene inseguita, fermata e fatta salire a forza su un’auto da “robusti agenti della sicurezza iraniana in borghese” così come racconta anche la sua amica Ladan, una testimone chiave per capire come sia davvero morta Nika.

Le ultime ore della 16enne che era in piazza insieme alla sua amica Ladan e a migliaia di altre persone in tutto l’Iran per chiedere giustizia per Mahsa Amini, la 22enne morta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale di Teheran con l’accusa di aver indossato male il velo islamico, sono racchiuse in quei frame che ora stanno girando sui Social e su Whatsapp.

Nika ha provato a scappare quella notte, come si vede dai filmati. E anche a nascondersi, accovacciata dietro un’auto, temendo per la sua incolumità.

Secondo le autorità iraniane, che non hanno fatto vedere il suo corpo alla madre per otto giorni dopo la sua morte per l’identificazione, il decesso della giovane “non ha nulla a che vedere con le proteste’”. Ed è stato causato da una caduta da un palazzo molto alto.

Insomma, ciò che vogliono sostenere le autorità iraniane, è che si è trattato di “un suicidio”, come ha riferito il pubblico ministero di Teheran citato dai media iraniani.

Volevo salvarla, ma non ho potuto farlo – ha detto Ladan alla Cnn – C’erano circa 20 o 30 Basiji (gli uomini dell’organizzazione paramilitare in prima linea nella repressione dei manifestanti, ndr) in moto sul marciapiede”.

Shahkarami stava lanciando loro dei sassi. Ero spaventata e le sono persino passata accanto e le ho detto: ‘Stai attenta, cara!’ perché c’erano un certo numero di poliziotti in borghese per le strade che percorrevano le auto a cercarla”, ha aggiunto. Ma “cinquanta metri più avanti l’hanno presa”.

“Ricordo che era molto coraggiosa perché è anche salita sul bidone della spazzatura e non è scesa. Ha anche bruciato il velo”, ha detto Najmeh, un manifestante che era con Nika alla manifestazione e che la Cnn indica con uno pseudonimo. Ed è stato proprio questo suo ruolo in prima linea che ha fatto sì che Nika diventasse un bersaglio da colpire per le autorità iraniane.

Citando un cugino di Mahsa, Irfan Murtazai, e dicendo di “ritenere le autorità iraniane responsabili dell’uccisione di Mahsa Amini”, l’emittente al-Arabiya ha, intanto, rivelato che i genitori e il fratello della 22enne arrestata lo scorso 13 settembre a Teheran dalla polizia morale con l’accusa di non indossare correttamente il velo islamico e deceduta mentre era sotto custodia, sono stati posti agli arresti domiciliari.

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