Iran, la scalatrice Elnaz Rekabi è agli arresti domiciliari, costretta a scusarsi per il velo

22 Ott 2022 9:51 - di Paolo Lami

È stata costretta a scusarsi e ora sarebbe agli arresti domiciliari, senza possibilità di usare il suo telefono cellulare, l’atleta iraniana Elnaz Rekabi, che nei giorni scorsi ha partecipato ai Campionati asiatici di arrampicata sportiva in Corea del Sud senza indossare il velo.

Lo ha rivelato, nelle ultime ore, il canale in lingua farsi della Bbc, dopo le notizie del ritorno a Teheran della Rekabi.

Elnaz Rekabi, sempre secondo la fonte, avrebbe ricevuto minacce sulla confisca delle proprietà di famiglia se non si fosse scusata per quanto avvenuto, per il velo caduto “inavvertitamente”.

Secondo la fonte, l’atleta viene trattenuta nella sua abitazione, mentre per le autorità “è in casa perché ha bisogno di riposo“. Questa la narrazione ufficiale.

La questione della confisca della proprietà è legata al fatto che molto spesso l’Iran chiede ai suoi atleti che vanno a gareggiare all’estero di lasciare una cauzione in deposito allo Stato e di sottoscrivere un accordo il quale prevede, qualora l’atleta non tornasse, cosa accaduta molte volte, di cedere alle autorità le sue proprietà e quelle della sua famiglia.

Una “garanzia che l’Iran estorce ai suoi atleti come accaduto, appunto, con Elnaz Rekabi la quale, come ha rivelato la fonte alla Bbc, prima di partire per Seoul, è stata costretta a consegnare un assegno di 35.000 dollari e concedere la piena procura alla Federazione di alpinismo iraniana per vendere la proprietà della sua famiglia nel caso non fosse tornata.

Ora questo “accordo” viene utilizzato come ricatto dalle autorità di Teheran che hanno preteso le scuse da Elnaz Rekabi per non aver indossato il tradizionale velo anche perché la scalatrice è stata accolta al suo arrivo all’aeroporto, dove è arrivata senza velo, coprendosi i capelli con un berretto da baseball nero e una felpa con cappuccio, da una folla immensa al grido di “eroina”. Un tributo che, temono le autorità iraniane, potrebbe convincere altre donne a seguire l’esempio dell’atleta.

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