La Rettrice della Sapienza, Polimeni: i collettivi hanno rifiutato di confrontarsi, volevano entrare tutti
Non ha arretra di un passo e fa sapere che non ha “alcuna intenzione” di dimettersi Antonella Polimeni, Rettrice dell’Università La Sapienza di Roma, presa di mira dai collettivi studenteschi e dalle associazioni giovanili di sinistra che contestano l’intervento della polizia, martedì scorso, all’interno del compendio universitario dopo che un centinaio di violenti provocatori aveva cercato di assaltare la facoltà di Scienze Politiche per impedire ai ragazzi di Azione Universitaria, a due docenti, al parlamentare di Fratelli d’Italia, Fabio Roscani e di partecipare al convegno sul capitalismo organizzato dall’associazione giovanile di Centrodestra.
“Ho già detto che non ho avuto voce in capitolo nell‘intervento della polizia, la decisione è stata presa dalla Questura”, ribadisce, in una intervista a La Stampa, la Rettrice della Sapienza.
“All’interno della città universitaria esiste un presidio fisso della polizia, che adotta le azioni che ritiene consone, a tutela della nostra comunità – aggiunge Polimeni. – L’intervento delle forze dell’ordine, martedì scorso, è stato deciso dal dirigente del servizio predisposto dalla Questura, che lo ha ritenuto necessario per garantire l’ordine pubblico”.
“Sulla base delle informazioni in mio possesso, risulta che ai manifestanti fosse stata offerta l’opportunità di far entrare un piccolo gruppo di persone per esporre il loro striscione ed eventualmente intervenire al convegno. Loro hanno declinato questa offerta e ribadito di voler entrare tutti”.
Evidentemente l’obiettivo di collettivi e associazioni di sinistra non era confrontarsi civilmente e pacificamente con i ragazzi di Azione Universitaria ma, piuttosto, impedirne il legittimo diritto, riconosciuto dalla Costituzione, di esprimere liberamente le proprie opinioni.
“Come Rettrice, massimo rispetto le valutazioni fatte dalle autorità preposte alla sicurezza, che hanno agito – ricorda Antonella Polimeni – per garantire la prosecuzione dell’incontro e per tutelare la sicurezza di chi ne prendeva parte”.
Poi sottolinea che “si trattava di un convegno regolarmente autorizzato, a cui partecipavano docenti della Sapienza, parlamentari di centrodestra e giornalisti”.
Ora, aggiunge, “mi aspetto la massima attenzione per gli spazi universitari e per i diritti della comunità che li abita, compreso quello di manifestare. A ciò doveva forse corrispondere un atteggiamento di maggiore cautela e mi dispiace di essere stata avvertita quando la situazione era già critica. Voglio esprimere il mio profondo dolore per l’accaduto e la mia vicinanza agli studenti che si sono trovati coinvolti, all’interno dell’Ateneo, in situazioni in cui lo scontro fisico ha sostituito il confronto verbale”.
L’intera governance dell’Ateneo – conclude – “è impegnata a favorire la distensione del dibattito, affinché episodi come questo non si ripetano”.