La sinistra francese impazzita per l’incontro tra Macron e Meloni: “Francia complice degli eredi di Mussolini”

24 Ott 2022 15:27 - di Lucio Meo

La sinistra francese perde la trebisonda alla notizia dell’incontro tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron, primo leader straniero a incontrare la nuova premier. Diversi esponenti politici oggi hanno parlato di un brutto segnale, denunciando la “banalizzazione” della destra ed esortando a non cedere alla “compiacenza”. Il presidente francese “non era necessariamente obbligato a essere in prima linea”, ha dichiarato il presidente del gruppo socialista all’Assemblea nazionale Boris Vallaud a Sud Radio.

Le critiche della sinistra a Macron per la decisione di incontrare la Meloni

“Non dobbiamo avere ingenuità, compiacenze, con un governo che è di estrema destra, con un primo ministro che proviene da una famiglia politica che è un ammiratore di Mussolini“, ha scandito. Salvo poi riconosce: “Lei è lì. Sì, dobbiamo parlarle, ma in modo esigente”.

“Senza sfumature o riserve. La banalizzazione senza frontiere dell’estrema destra”, ha fatto eco su twitter il leader socialista Olivier Faure. Mentre il senatore del Ps Laurence Rossignol non ha nascosto il suo stupore: “Non c’è la minima riserva? Nemmeno un piccolo ‘senza ignorare ciò che ci distingue’ o ‘ho ricordato i valori umanistici che hanno fondato l’Ue?’. L’assuefazione ai leader di estrema destra e la loro banalizzazione è pericolosa”.

La deputata dell’Europa ecologia I Verdi, Sandrine Rousseau, da parte sua, ha condannato una “compiacenza con il fascismo e con l’estrema destra che è incredibile”. L’incontro “è stato un errore”, ha accusato.

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